Potrebbe essere uno dei Parchi più belli della città, ma va riqualificato.
È di pochi giorni fa la notizia che la troupe di “Striscia la Notizia” è stata aggredita da un giovane marocchino senza fissa dimora che voleva derubarla probabilmente per acquistare poi droga da uno dei tanti spacciatori che si aggirano ogni giorno in questa zona. Il ragazzo è stato rinchiuso in carcere su richiesta della Procura di Bologna ma questo è solo l’ultimo di una serie di episodi che coinvolgono il Parco ad esempio qualche settimana fa c’è stata una mega rissa a cui hanno assistito in molti e che è stata sedata da altri componenti del gruppo coinvolto. Persino il Prefetto della città Piantedosi ha parlato di una situazione estremamente critica, di una zona completamente allo sbando e dove sta diventando sempre più difficile porre un freno, non si contano le denunce che arrivano ogni giorno per aggressioni, spaccio, rapine e che stanno facendo allontanare sempre più i cittadini dalla zona.
Allora, cosa si può fare per aiutare il Parco della Montagnola a rinascere? Si sfrutterà l’arte del Circo, le abilità circensi dei giovani che fanno parte di “Montagnola Open Circus”, un gruppo che da settembre a marzo si ritrova al Parco ogni giovedì per cercare di coinvolgere anche giovani migranti che vagano nei dintorni e che spesso finiscono nella rete della droga e dello spaccio, quindi della delinquenza in attività ludiche, volte al divertimento. Sarà una vera opportunità di lavoro, non solo di svago perché si vuole provare a dare a questi disagiati un’alternativa che li tenga lontani dal commettere reati; si creeranno dei gruppi che elaboreranno degli spettacoli che poi verranno presentati durante delle serate e il cui ricavato andrà alla riqualificazione del Parco.
Immagine: locandina dell'iniziativa "Montagnola Open Circus"
Open Circus dà una possibilità di lavoro, di impiegare il tempo in modo costruttivo e redditizio, certo meno rispetto allo spaccio ma almeno in maniera legale e si sottrarrà così “manodopera” allo spaccio di sostanze stupefacenti che crea un circolo da cui diventa impossibile e pericoloso uscire. Si tratta di un progetto chiamato “drug-free” e non è sinonimo di proibizionismo e bigottismo, ma vuole solo creare uno spazio nuovo, diverso nel quale sono tutti accettati e in cui basta essere se stessi, dove non ci sono differenze e stratificazioni sociali.
Le giornate saranno piene di attività da svolgere e i giovani che ne prendono parte saranno concentrati su qualcosa di buono, di piacevole, qualcosa che li distrae da azioni criminali; con l’aumento del numero dei migranti il problema è andato crescendo perché oltre agli spacciatori che già operavano al parco, se ne aggiungono di nuovi, che per vendere o comprare droga vanno ad accrescere le azioni di delinquenza spesso a danno di tranquilli cittadini che spaventati, non mettono più piede alla Montagnola lasciandola sempre più in stato di abbandono.
Questo progetto di inclusione sociale è molto ambizioso ed è sicuramente difficile da mettere in pratica, ma fare un tentativo è necessario visto l’enorme degrado in cui è caduta questa parte di Bologna che un tempo era uno dei luoghi più frequentati dai bolognesi, soprattutto dai bambini; la gente certo, continua ad esserci, ma la paura è tanta e piano piano si rischia di perdere definitivamente uno dei parchi più amati della città.
Valentina Trebbi
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