Il volontariato di chi ha un handicap: progetto dell’Associazione ANFFAS di Crema.
Ha preso il via venerdì 1° luglio, l'iniziativa organizzata dal Centro Santo Stefano che vede impegnati, per quindici giorni, ragazzi con disabilità nella raccolta di libri usati; in precedenza avevano partecipato al progetto "Faccio esperienza", recupero settimanale di beni di prima necessità per aiutare i profughi dell’Ucraina.
Il materiale raccolto e stoccato presso la sede del Centro fino al 14 luglio, verrà esposto sulle bancarelle dell’Associazione Amici del Brasile e Amici di Crema per le Missioni e venduto a prezzo inferiore. Il ricavato servirà ad aiutare la popolazione del Brasile e nel mondo.
Foto: i ragazzi con disabilità di Crema
La coordinatrice, Mara Brevi, illustra le ragioni che hanno portato alla realizzazioni di queste attività. Il progetto dichiara, mira a favorire la collaborazione con le altre realtà territoriali; ed a far si che gli utenti siano sempre più protagonisti nel mondo. L’idea degli operatori dall’istituto Santo Stefano, si evince nel concetto che, ogni persona può fare la differenza, tutti possono fare del bene. Da questa convinzione, sono partiti per elaborare e proporre attività appropriate, specifiche.
I risultati delle esperienze dimostrano come i ragazzi con disabilità, non sono solo persone bisognose, ma possono essere d’aiuto agli altri. Si evidenzia così, come la persona disabile modifica la percezione di sé in funzione al contesto e al tipo di mansione svolta. Essere considerato non solo colui che è in difficoltà, conseguenza derivata dalla condizione di handicap, ma soggetto del benessere altrui, una risorsa per gli altri, provoca un cambio di prospettiva nell’identità individuale e sociale.
È importante trasmettere ai giovani con disabilità la consapevolezza di essere in grado di fornire, anche loro un aiuto, un supporto. Contribuire nella realtà di oggi, dove le richieste di soccorso aumentano giorno per giorno, richiede l’impegno di tutti e ognuno di noi è chiamato a rispondere con i propri limiti.
Chiara Garavini
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