La radio della mente non si ferma mai.
La testa radiofonica Psicoradio è nata nel 2006, con sede a Bologna in Viale Pepoli 5 ed è un progetto realizzato dal Dipartimento di Salute Mentale in collaborazione con Arte e Salute Onlus.
In questi anni l’emittente ha trasmesso più di 700 puntate, ha realizzato decine di trasmissioni per altre testate e programmi in diretta. La redazione è formata da persone con problemi psichiatrici, sotto la direzione di Cristina Lasagni e coordinata da professionisti della comunicazione, Radio Città del Capo di Bologna, che operano insieme per dare a tutti la possibilità di esprimersi.
I temi privilegiati, dal punto di vista editoriale di Psicoradio, sono
quelli che riguardano i territori della psiche nei loro incroci con il sociale e la cultura. Si parla di problemi delicati e complessi allo stesso tempo, con una modalità comunicativa innovativa accurata, precisa per informare e dare notizie. Una comunicazione diversa, fuori dai soliti schemi che dà spazio a chi vuole raccontarsi, alla gente con le sue stranezze e l’autenticità che la caratterizza.Immagine: rappresentazione in legno di persona fragile
Durante l’emergenza sanitaria, l’emittente bolognese è stata e continua a rimanere accanto alle persone fragili, che più di altri vivono situazioni psicologiche difficili da gestire. Gli psicoredattori e tutti gli operatori in questi mesi hanno supportato con programmi radiofonici, rubriche di attualità, e notizie utili.
Gisella Trincas, Presidente Unamas (Unione Nazionale Associazioni Salute Mentale), in una trasmissione ha illustrato le criticità organizzative nei mesi del lockdown e d’estate del Servizio di Salute Mentale territoriale, che ancora oggi persistono e provocano sofferenza agli assistiti. La Trincas, evidenzia una necessità di investimento maggiore nella salute pubblica e mentale.
Psicoradio, come accennato, è nata anche grazie alla collaborazione con l'Associazione Arte a Salute Onlus che desiderava offrire ai suoi utenti e a quelli del Servizio di Salute Mentale dell’Azienda U.S.L. Bologna, attività che andassero al di là dei soliti lavoretti pseudo-riabilitativi come dipingere o la cura del verde. Si pensò, perciò ad adottare percorsi affinché i pazienti psichiatrici esprimessero altre predisposizioni, come quelle verso la parola e la comunicazione.
Chiara Garavini
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