Torna d’attualità il tema dei bimbi e delle mamme in prigione, dopo la vicenda nel carcere di Rebibbia.
Poco tempo fa una madre detenuta ha causato la morte dei figli che vivevano con lei tra le sbarre, un episodio che ha attirato di nuovo l’attenzione su un problema a cui finora non si è trovata soluzione; come possono vivere i bambini in carcere? È giusto lasciarli in un luogo del genere pur di tenerli vicini alla madre?
I bambini che sono costretti a vivere in galera si trovano spesso in strutture completamente inadeguate a loro perché create a misura di adulto quindi privi di quegli spazi di cui i piccoli avrebbero bisogno. I bimbi vivono tra porte blindate, sbarre, in celle anguste che provocano alle madri stesse gravi problemi, lo stare insieme a ogni costo non è la soluzione ideale.
Il carcere di Bologna, la Dozza lamenta la presenza di troppi bambini perché non è ancora sufficientemente attrezzato per accoglierli; le culle non bastano, non esiste un vero e proprio nido e quindi non si può garantire una detenzione dignitosa né alle madri né ai figli.
Foto: bambino sullo sfondo e matite colorate
Solo in un carcere di Milano c’è personale, non penitenziario, che si può occupare dei bambini e seguirli da vicino anche perché una nuova legge ha innalzato l’età minima dei minori a 6 anni perché possano restare con la madre in carcere.
Trovare soluzioni adeguate è quindi un obbligo; già in molte strutture sono stati creati spazi per i piccoli, pensati esclusivamente tenendo conto dei loro bisogni e il prossimo passo sarà appunto quello di avere gente che si possa occupare di loro qualora la madre non ne sia in grado.
Bisogna tener conto anche del motivo per cui una donna è stata arrestata; può aver avuto problemi di droga o aver commesso atti più gravi ma questo è fondamentale per capire la sua stabilità mentale, se può essere un pericolo sia per sé stessa che per gli altri.
Infine c’è il problema di più ampio respiro che riguarda la mancanza di finanziamenti per migliorare le carceri e portare al loro interno qualche novità; chiaramente la condizione delle donne è la più critica e anche la più difficile da risolvere soprattutto per quelle con figli o che stanno aspettando un bambino perché i provvedimenti da prendere sono tanti e spesso i casi vanno valutati singolarmente.
Valentina Trebbi
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