Necessario un maggior investimento e coordinamento fra i diversi settori sociali e sanitari in Appennino.
Approvato il “Piano di zona per la salute e il benessere sociale 2018-2020” che traccia le linee guida per i prossimi tre anni. Si tratta di un accordo preso tra i sindacati, il Direttore Distrettuale e il Presidente del Comitato di Distretto dell’Appennino bolognese.
La programmazione distrettuale dei servizi socio-sanitari riguarda: l’offerta dei servizi ospedalieri, gli investimenti per il consolidamento del servizio sociale e territoriale, la non autosufficienza, i bambini giovani e gli adolescenti. Tutti temi molti complessi e delicati sui quali investire risorse ed energie.
Le iniziative sulla domiciliarità, contenute nel documento elaborato, si basano su proposte concrete e innovative con l’attuazione di interventi per favorire il lavoro di cura dei caregiver. Prioritario formare e sostenere coloro che si occupano di anziani e di non autosufficienti per assicurare ad essi una figura familiare di cui potersi fidare all’interno del proprio contesto familiare.
Foto: partecipanti all'incontro con i sindacati
L’accordo siglato dalle parti, chiarisce che le funzioni socioassistenziali sono gestite dall’Unione dei comuni per dare risposte mirate e reali ai bisogni che emergono giorno dopo giorno e per amministrare ospedali e strutture sanitarie di qualità.
Argomento caro al piano di zona 2018-2020, è anche quello che coinvolge la popolazione minorenne sulla quale non ci si concentra mai abbastanza. Essenziale costituire reti atte a promuovere l’integrazione dei diversi ambiti: scolastico, sanitario e sociale per favorire lo sviluppo educativo di bambini e ragazzi.
Il sostegno della persona con disabilità, il contrasto delle disuguaglianze e l’impoverimento sono altri temi compresi nella dichiarazione di intenti condivisa da tutti gli attori.
Chiara Garavini
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