Giovanna Bassi, poetessa per passione

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Scrive per puro sentimento nei riguardi della sua città.

Lei, Giovanna Bassi, è bolognese ma vive da sempre a Sasso Marconi, cittadina della provincia che, con i suoi luoghi simbolo, i suoi scorci e il suo “vissuto” dal Secondo Dopoguerra in poi, riaffiora spesso e volentieri nella produzione di questa scrittrice che non è fuori luogo definire “d’altri tempi”.

Ma facciamo un passo indietro: tutto ebbe inizio in gioventù (siamo negli anni ’60) quando «mamma Ines» - racconta Giovanna - «che pure aveva dovuto interrompere gli studi dopo il conseguimento della licenza elementare, mi tramandò la passione per la letteratura, in particolare per le poesie del Carducci e per le opere di Edmondo De Amicis». Una sensibilità affinata con gli studi umanistici sui banchi dell’Istituto Magistrale “Laura Bassi” di Bologna, dove suo docente fu Mario Cincinnati, coautore della famosa antologia Cincinnati/Cinti su cui hanno studiato intere generazioni. 

«A lui devo molto» - ricorda riconoscente la scrittrice sassese - «perché mi ha fatto capire l’importanza del procedimento per analisi e sintesi nel nostro pensiero e, di conseguenza, nella costruzione del racconto». Giovanna però non si cimenta subito con la scrittura: l’arte è l’altra sua grande passione e, terminati gli studi magistrali si iscrive al Liceo Artistico prima e all’Accademia di Belle Arti poi, frequentando il corso di Illustrazione della Professoressa Stanghellini e conseguendo due lauree in Arti Figurative con i Professori Emilio Contini e Rinaldo Novali. 

Una delle tesi ha un titolo emblematico: “L’arte è vita” che, meglio di tante parole, esprime la sua visione dell’arte, e ha guidato Giovanna nel suo personalissimo approccio verso ogni forma di manifestazione artistica, dalla poesia al disegno alla fotografia. Passioni che coltiva negli anni, affiancandole alla professione di maestra d’asilo prima e funzionaria comunale poi, e alle quali cui si dedica a tempo pieno da una decina d’anni

Giovanna Bassi In Piedi

Foto: Giovanna Bassi in piedi in giardino 

«Il mio esordio letterario risale al 2009 quando, grazie al sostegno del Comune di Sasso Marconi, ho pubblicato una silloge ribattezzata "Dai pensieri alle parole": un volumetto formato da una decina di componimenti brevi abbinati a disegni a penna ed acquerello che rappresentano tanti diversi ricami, fluttuanti ed eterei come sono i pensieri. A questa mia prima raccolta ho affidato l’ambizioso compito di comunicare alcuni degli aspetti più intimi e profondi della mia interiorità».

È l’inizio di una feconda attività che spazia dai componimenti religiosi («ho scritto versi dedicati a figure come Papa Woijtila e San Francesco d’Assisi») al dialetto bolognese: da buona conoscitrice del nostro dialetto («lo parlavano in casa i miei genitori»), Giovanna Bassi compone zirudele e brevi scritti riuniti nella raccolta "Al sùzdeva a Bulågna", che definisce: «un piccolo omaggio alla città di Bologna attraverso divertenti storielle che parlano della storia, delle tradizioni e della cucina felsinea».  

Ma è la poesia ad assumere un rilievo sempre maggiore nella sua produzione letteraria: dapprima prendono forma opere più introspettive, poi Giovanna Bassi volge il suo sguardo e la sua riflessione sugli aspetti legati ai ricordi personali e alla “sua” Sasso Marconi. Sono una settantina le liriche composte negli ultimi anni: molte sono confluite nella silloge "Di fiore in fiore", abbinate a fotografie di carattere floreale (la silloge sarà ufficialmente presentata a Sasso Marconi poco prima di Natale), alcune sono state pubblicate su riviste locali di storia e cultura come “Al Sàs”, edita dal Gruppo di Studi “Progetto 10 Righe” e “Sasso e Dintorni”, del Circolo Filatelico “G. Marconi”. 

Con le sue poesie ha inoltre partecipato a numerosi concorsi letterari nazionali (alcuni di grande prestigio come il Concorso “Accademia dei poeti”, il Concorso “Guido Zucchi” o il Concorso di poesia religiosa intitolato a San Francesco d’Assisi), ricevendo una trentina di segnalazioni.

Una bella soddisfazione, anche se «la gratificazione più grande è rappresentata dalle parole di apprezzamento che ricevo da conoscenti e concittadini: è a loro e ai miei familiari che dedico i miei scritti, e sapere di essere apprezzata dalle persone che mi sono vicine, mi riempie il cuore di gioia».

Glauco Guidastri

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