La Basilica di San Petronio eccellenza non solo locale

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Sita al centro di Piazza Maggiore è la terza chiesa italiana per estensione.

A progettarla, fu Antonio Di Vincenzo nel 1390, la sua ambizione era quella di farla diventare la più grande Basilica della cristianità, superiore anche alla Basilica di San Pietro in Roma. Ma quando Di Vincenzo, morì, le dimensioni della Basilica furono ridimensionate. 

All’interno della Basilica, la pavimentazione viene attraversata dalla più grande meridiana del mondo, che ha come misure 67 mt. La realizzò nel 1657, in sostituzione della precedente, questo perché si fece presente che la meridiana presente all’epoca quella del Danti, avrebbe cessato di funzionare, cosa che avvenne nel 1656. Domenico Cassini, professore di astronomia. 

Cassini era fermamente convinto che, il moto dei pianeti, dipendesse da quello del Sole. In realtà la prima meridiana costruita in San Petronio, fu realizzata da Egnazio Danti nell’anno 1575, chiamandola "grande gnomone". Di quest’ultima meridiana sono rimasti solamente, un foglio illustrativo dello stesso Danti e degli schizzi, con delle descrizioni di Giovanni Riccioli, egli era un gesuita e astronomo italiano.

Meridiana Dentro Alla Basilica Di San Petronio

Foto: meridiana all'interno della Basilica di San Petronio

Questi suoi appunti sono stati pubblicati nel 1651 e nel 1655. Il Riccioli, verificò l'orientamento della meridiana ed unitamente al suo confratello, il gesuita Francesco Maria Grimaldi, si rese conto che la meridiana, propendeva verso Ovest, senza però falsare, le indicazioni con l’esatto inizio delle varie stagioni. 

Lungo la meridiana marmorea erano incisi anche i segni zodiacali. Ma torniamo alla Basilica, che con la sua storia e i suoi misteri, affascina studiosi d’arte. Parliamo di un mistero, per il quale la Basilica è di interesse anche per il mondo musulmano, ebbene sì, perché all’interno della cappella dei re Magi, è custodito un affresco, dove viene rappresentato, Maometto all’inferno, trafitto da lucifero

Questa opera è stata attribuita a Giovanni da Modena, opera giudicata offensiva e blasfema, per il mondo islamico, tant’e che l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, fece la proposta di rimuoverla, dopo che alcuni magrebini, furono fermati perché, stavano facendo filmati non autorizzati ed accusati di terrorismo. La giustizia facendo il proprio corso scagionò e liberò queste persone, l’affresco comunque rimase al proprio posto.

Valter D’Angelillo

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