Castiglione: rinasce il Rifugio dell'Abetina

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Dal territorio
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Uno dei tanti gioielli del nostro appennino da rivivere e riscoprire.

Nel secondo dopoguerra, parte del nostro territorio montuoso si spopolò, rimasero attivi i grandi centri abitati, ma i piccoli villaggi fuori dal mondo e financo alcuni rifugi del CAI, lentamente divennero luoghi disabitati. Se le case continuarono a essere utilizzate d'estate dai proprietari, trasformatisi in villeggianti, gli edifici isolati furono invece lasciati al loro destino. Chissà perché, per decenni ci siamo abituati alle mete dolomitiche, fantastiche certamente, ma costose e lontane.

Detto da chi ama profondamente la montagna, scoprire siti magici come il Molino di Nazzareno e la sua cascata nel territorio di Granaglione e poi laghetti, piccoli eremi e oratori abbandonati. Questo tesoro sta rinascendo grazie a nuovi spunti quali la Via degli Dei, o l'Alta Via dei Parchi, che lungo l'alto crinale appenninico che dal parmense, attraverso i parchi montani, porta fino alla Verna e alla Carpegna.

È dunque con piacere, che in questo fermento di riscoperta, apprendiamo che il Comune di Castiglione de' Pepoli, ha acquisito il "Rifugio dell'Abetina", punto di riferimento per castiglionesi ed escursionisti. Il vero nome del rifugio sarebbe in realtà "Ranuzzi-Segni" in località Abetaia, sulla direttrice Bologna-Prato, lungo un percorso alternativo alla "Via degli Dei-Flaminia Minor", antica strada romana del I sec. a.C.

Interno del Rifugio Ranuzzi - Segni
Foto: © www.escursionismo360.blogspot.it

Per anni il rifugio è stato un po' trascurato, stanti le difficoltà dell'ente Pro Montibus et Sylvus di Bologna, impegnato nella divulgazione della cultura montano-boschiva sin dal 1899, al provvederne la manutenzione necessaria.  Con questa acquisizione in comodato, il Comune di Castiglione s'impegnerà a ripristinare il rifugio e in un secondo tempo a trovare un gestore in grado di tenerlo in funzione: il Rifugio Ranuzzi-Segni, sorge all'interno di una splendida abetaia.

La Pro montibus et Sylvis, istituita a Torino nel 1898 dal CAI, nel 1899 stabilì la sua sede a Bologna. In quell'anno organizza la prima Festa degli Alberi a Castiglione dei Pepoli, dove successivamente effettuò un esteso rimboschimento ad abete rosso e bianco sulle pendici del Monte Gatta, finanziato dalla Cassa di Risparmio di Bologna.

Dopo i travagli che abbiamo descritto, oggi, grazie al ritrovato interesse per i nostri monti, il Sindaco di Castiglione Maurizio Fabbri e il Conte Vittorio Ranuzzi de Bianchi presidente dell'ente, il rifugio potrà finalmente tornare all'antico splendore.

Luciano Bonazzi

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