Le vicende tormentate del Kurdistan, in foto, nella nostra città.
Da sempre Bologna ha avuto le sue mura, le porte insomma uno spazio dove esistere come luogo, come comunità, ma, nel mondo, non tutti possono dire altrettanto, un esempio: il Kurdistan ed i suoi abitanti i curdi.
La loro è una storia epica, di tradimenti e guerre che hanno combattuto in cambio di promesse mai mantenute. Insomma l’epopea del Kurdistan è arrivata a Bologna giovedì 27 giugno, quando è stato presentato il libro fotografico "Kurdistan Memoris" di Eugenio Grosso.
L’evento si è tenuto tra le 19:00 e le 22:00 alla Libreria Modo Infoshop in via Mascarella 24 alla presenza dell’autore, che ha commentato la mostra con la giornalista Benedetta Della Rovere. Il popolo del Kurdistan è una minoranza, che non ha mai avuto un proprio territorio perché è sparpagliato e diviso tra quattro diverse nazioni: Turchia, Iran, Siria e Iraq.
Foto: "Kurdistan Memories" © www.eugeniogrosso.com
E le trattative e gli accordi per fondare un Kurdistan libero sono stati pochi e senza risultati. Anche la recente partecipazione ai combattimenti contro l’ISIS, a fianco dell’Occidente, non ha prodotto l’effetto sperato, la tanto attesa indipendenza.
Anzi il recente stato di confusione ha permesso ai turchi, i più pericolosi nemici del Kurdistan, di attaccare gli abitanti della zona facendo diversi massacri sia tra i combattenti che tra i civili.
La sera del 27 ogni bolognese ha avuto l’occasione di sapere e vedere di più su questa lunga e drammatica vicenda, che, speriamo, possa finire al più presto, concedendo un po' di libertà ai curdi, che se la sono proprio meritata.
Vincenzo Bottiglioni
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