Il consumatore moderno è sempre più esigente, vuole prodotti sempre più di alta qualità.
Ma che cos'è la qualità? Nel suo immaginario è difficile da capire. La qualità si potrebbe definire: un insieme di indicatori oggettivi e soggettivi.
Oggettivamente un prodotto di qualità dovrebbe soddisfare le aspettative del cliente cioè: durare, fare quello per cui è stato comprato, esempio la lavatrice dovrebbe lavare bene, la tivù dovrebbe vedersi bene ecc. La qualità soggettiva invece è un requisito di seconda importanza, il design, il colore e così via.
Ma adesso il consumatore moderno, soprattutto quello social, ha ribaltato il concetto di qualità, a lui non interessa più la qualità oggettiva, la durata, la performance, a lui interessa che l’oggetto appena comprato abbia più approvazione sociale (che il telefono sia di ultima generazione, che la TV sia con l’ultima tecnologia conosciuta) non importa se appena uscita ha un costo proibitivo e che basterebbe aspettare qualche mese e tutto costerà la metà.
immagine: disegno stilizzato di persona che corre a fare acquisti
Bisogna possederlo per primi per poter fare sfoggio del nuovo acquisto, è riconoscersi in quei gruppi, quelli che per primi lo hanno avuto. A lui interessa che sia bello, che sia alla moda, che abbia approvazione sociale (vedi le file nei negozi Apple) a volte bisogna andare di notte, a negozio chiuso, per poter essere tra i primi e vantarsi di ciò.
L'acquirente di oggi ha modificato la propria idea di qualità, a lui non interessa più il periodo di utilizzo dell’oggetto, anzi, deve “resistere poco” così inizia un altro ciclo e lui inizia di nuovo a fare la fila nel negozio e il gioco ricomincia.
Nicola Mazzola
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