Gli attentati che si sono verificati negli ultimi anni hanno creato un clima di terrore sempre più diffuso.
I terroristi lo sanno bene, sanno la psicosi che colpisce il mondo intero per colpa delle loro azioni omicide, ogni volta che si verifica un attentato è come una ferita che si riapre, che fa male ancor più di prima e per la quale non c’è rimedio, non c’è cura ma bisogna solo provare ad accettarla e a conviverci anche se è difficile, a volte impossibile. Nell’ultimo periodo è stato soprattutto il Regno Unito ad essere colpito, pazzi fanatici che si gettano sulla folla terrorizzata con macchine o camion, accoltellano dei poveri innocenti o iniziano a sparare all’impazzata come se fossero guidati da un demone interiore anche se sanno benissimo il peso delle loro azioni.
La paura di essere vittima di attentati dilaga sempre di più ed è questo lo scopo principale dei terroristi, seminare panico tra la popolazione, far sentire la loro presenza perché si tratta di gente che sembra conoscere le paure, le emozioni e le fragilità delle persone, sono consapevoli che la loro opera sta ottenendo i risultati che volevano ottenere e continuano a cavalcare quest’onda. Basta un falso allarme per scatenare l’inferno, notizie anche non vere provocano dei fuggi fuggi generali, uno zainetto lasciato abbandonato o un pacco strano possono provocare una psicosi poi impossibile da controllare ed è questa imprevedibilità e questa incertezza l’arma in più del terrorismo, non sapere quando e come potrà colpire.
Quando si verifica un attentato si pensa solo a scappare, non si sa nemmeno dove ma l’importante è allontanarsi dal pericolo, l’atteggiamento dei singoli individui e il comportamento che potrebbero assumere non si può sapere, è difficile da immaginare anche perché in quei momenti non si pensa, si agisce d’istinto e non si segue mai uno schema prestabilito, ci si vuole solo mettere al sicuro.
Immagine: cartello che recita in inglese "Stop terrorism"
Cosa dobbiamo fare quindi, convivere con la paura? Sarebbe semplice dire che non bisogna farsi prendere dal panico ma non è possibile, l’irrazionalità che emerge in certe situazioni non può essere controllata, il buon senso viene messo da parte anche se si sa bene che sarebbe meglio avere un atteggiamento più razionale ma riflettere su quale comportamento avere non viene spontaneo.
Stiamo lentamente modificando le nostre abitudini e anche se all’apparenza proviamo a reagire in realtà qualcosa si è spezzato, il terrorismo fa parte del nostro vivere quotidiano e lo sappiamo, manteniamo un certo contegno, continuiamo a uscire, andare nei locali ma la paura è comunque sempre lì, non riusciamo ad essere completamente tranquilli. Sì, l’hanno vinta loro ed era ovvio che ciò accadesse e adesso è tardi per tornare indietro o porsi domande del tipo “…non hanno fatto abbastanza?”, “…cosa vogliono da noi?”, sono domande inutili anche perché se ne dovrebbero occupare i governi dei vari paesi a porre rimedio ma questi non fanno nulla, si limitano a parlare e con le parole si fa ben poco.
Cerchiamo di continuare a fare la nostra vita, facciamo e andiamo dove ci piace ma facciamolo consapevoli che i rischi esistono, che si può essere colpiti in qualunque momento, che non bisogna mai abbassare la guardia specialmente in luoghi affollati, dobbiamo convivere con la paura e con l’incertezza ma dobbiamo vivere o almeno, provare a farlo.
Valentina Trebbi
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