La cura di casa e famiglia resta appannaggio delle donne che devono così destreggiarsi tra mille incombenze.
La società è cambiata e sta continuando ad evolversi ma dagli ultimi dati statistici è emerso che le donne lavorano più degli uomini anche se sono pagate di meno sia in termini di stipendio vero e proprio sul posto di lavoro sia per quanto riguarda gli impegni nella cura della casa e della famiglia, una forma di lavoro non retribuita.
Nonostante la figura femminile sia maggiormente presente nel mondo professionale, i lavori domestici restano compito della donna e si tratta di un trend non solo italiano, non è un'esclusiva del nostro paese ma riguarda tutto il mondo dove in certe nazioni la cura della famiglia è assolutamente un impiego riservato solo alle donne che dedicano alle faccende di casa tutto il loro tempo e di cui gli uomini non hanno responsabilità.
Questo ci fa capire come in realtà le donne lavorino il doppio nel vero senso della parola, hanno cioè un impiego che le occupa quotidianamente fuori casa ma hanno anche altre mansioni tra le mura domestiche, non hanno un attimo di riposo anche se accudire la famiglia e i figli non sono riconosciuti come veri lavori ma un qualcosa che si deve fare senza pretendere nulla in cambio. Perchè succede questo?
Manca un sostegno da parte delle istituzioni che non vogliono ancora riconoscere le faccende domestiche un vero impegno che sottrae altro tempo; è un di più di cui le donne si fanno carico nonostante non siano obbligate e non ricevano alcun aiuto finanziario. Molte donne per far fronte a tutte queste incombenze devono cercarsi un part-time che chiaramente non prevede gli stessi guadagni di un lavoro a tempo pieno ma lo fanno perché diversamente non riuscirebbero a svolgere tutti i compiti della giornata, come per esempio andare a prendere i figli a scuola.
Foto: donna che lavora al computer col figlio in braccio
Le donne svolgono così due lavori contemporaneamente e quotidianamente ma nonostante ciò il loro stipendio resta inferiore a quello dei loro colleghi uomini, non viene riconosciuta loro questa doppia attività che invece necessita di maggior impegno e di conseguenza maggiori energie spese. Il lavoro domestico non viene proprio preso in considerazione, non si pensa che possa essere faticoso ma invece non è così, bisognerebbe iniziare a capire che anche tra le mura domestiche servono delle attenzioni che normalmente si devono avere sul normale posto di lavoro.
Accudire e seguire i figli ad esempio, porta via minuti preziosi e anche energie ma è qualcosa che si deve fare, i bambini vanno seguiti, aiutati nei loro doveri scolastici e poi magari vanno accompagnati alle varie attività che svolgono; uno sport, lezioni di musica…
Ma come si possono aiutare le donne a ricevere qualche aiuto e qualche riconoscimento? Innanzitutto devono essere incrementati i servizi sociali a supporto della famiglia, le donne dovrebbero essere in grado di poter conciliare lavoro e casa con la creazione di luoghi e posti di lavoro più adatti alle loro esigenze e non ultimo, ci vuole parità anche tra le mura di casa, i congedi di paternità dovrebbero essere allungati così da permettere alle neo mamme di rientrare al lavoro in tempi più rapidi.
Ci si augura che la nuova legislatura possa iniziare a tener conto di tutti questi aspetti e possa cominciare ad adottare tutte le misure possibili; le donne devono essere sostenute allo stesso modo degli uomini anzi, forse di più finchè non ci sarà una reale uguaglianza sia sul posto di lavoro che per quanto riguarda la distribuzione delle incombenze domestiche, perchè la famiglia è composta da più individui e tutti devono provare a dare il loro contributo.
Valentina Trebbi
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