Stanno iniziando a fare la loro comparsa in sempre più ambiti lavorativi, ma è un bene?
I robot ci ruberanno il lavoro? Questa è la domanda che in molti hanno iniziato a porsi da quando la tecnologia è iniziata ad entrare prepotentemente nelle nostre vite, non possiamo quasi far più niente senza l’ausilio della tecnologia e questo si sta verificando anche in ambito lavorativo. Si ipotizza che tra qualche anno gli “umanoidi” saranno una costante nella nostra vita; ci daranno il buongiorno, ci prepareranno la colazione, riordineranno casa, saranno dei validi assistenti per le persone più anziane, porteranno i bimbi a scuola e li aiuteranno a fare i compiti.
Il Giappone è il paese più all’avanguardia sotto questo aspetto, infatti nel paese del Sol Levante ha aperto il primo albergo interamente gestito da robot, una scelta che è servita ad abbattere i costi del personale e quindi a offrire prezzi più bassi ai clienti. Sempre in Giappone si trova all’opera il primo robot/commesso in un negozio mentre in Nevada, negli Stati Uniti, si sta sperimentando il primo camion che si guida da solo visto che sono ben 3 milioni gli autisti di camion, un numero non proprio da sottovalutare.
Una volta i robot erano considerati una minaccia per i lavori manuali mentre adesso lo sono anche per tutte quelle professioni più specialistiche come insegnanti, giornalisti, impiegati e persino avvocati, sono praticamente in grado di svolgere i lavori più vari. Da un recente studio è emerso che di qua al 2025 i robot rischiano di sopprimere nella sola Francia 3 milioni di posti di lavoro, una piaga destinata a crescere e a colpire tutti i paesi; dall’agricoltura all’industria, dalla polizia all’esercito sono tanti i settori che sentiranno il cambiamento e quasi tutti i comparti lavorativi perderanno tantissimi occupati.
Foto: donna e robot che si sfidano a braccio di ferro
Senza dimenticare che lavori come quello del barista, molto diffuso e con tanti impiegati, sta risentendo della presenza dei robot e infatti a questo proposito dovete sapere che la Royal Caribbean ha già sperimentato robot/barman a bordo delle navi. Solo i settori della cultura, della sanità e della formazione non hanno ancora subito perdite ma lavori come farmacisti, magazzinieri, cassieri e persino militari e artificieri hanno preso una bella batosta dall’avvento di questi lavoratori tecnologici.
Insomma, queste notizie sono preoccupanti perchè a essere colpito è tutto il mondo del lavoro, sembra quasi che non ci sia speranza e che saremo destinati a restare tutti senza impiego ma bisogna anche provare a vedere un lato positivo nella diffusione dei robot; più che sostituire l’uomo in vari mestieri potrà invece aiutarlo a svolgere più facilmente certi lavori pesanti.
Anche se il loro numero è andato via via crescendo, i robot restano uno strumento nelle mani dell’uomo, è lui che li crea e li gestisce quindi spetta a noi esseri umani utilizzarli nella giusta misura e non mettendoli mai un gradino sopra l’uomo, perché nessuna macchina potrà mai sostituire il lavoro di una persona in carne ed ossa.
Valentina Trebbi
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