L'impatto dell'Economia Circolare nel nostro Paese

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I punti chiave del quinto Rapporto sull'Economia Circolare in Italia.

L'approccio innovativo e virtuoso rappresentato dall'Economia Circolare mira a trasformare radicalmente i processi di produzione, consumo e gestione delle risorse. Sostituendo il tradizionale modello lineare basato sulla produzione, utilizzo e smaltimento, l'economia circolare si concentra sulla creazione di un ciclo continuo in cui i prodotti, i materiali e le risorse mantengono il loro valore il più a lungo possibile attraverso la rigenerazione.

In questo nuovo modello, si allunga il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre al minimo la produzione di rifiuti. Quando il prodotto ha esaurito la sua funzione, infatti, i materiali di cui è composto vengono reintrodotti, quando possibile, attraverso il riciclo. Ciò comporta un continuo riutilizzo all'interno del ciclo produttivo, generando ulteriore valore rispetto a ciò che sarebbe diventato scarto nel tradizionale modello lineare dell'economia.

Economia Circolare

Immagine: rappresentazione dei simboli dell'Economia Circolare

Per le imprese, l'adozione dell'Economia Circolare rappresenta un'importante opportunità che porta diversi vantaggi, tra cui:

Ottimizzazione delle risorse, riducendo la dipendenza dalle materie prime e recuperando i prodotti esistenti.

Promozione dell'innovazione e creazione di nuovi modelli di business.

Riduzione dei rischi legati alla volatilità dei prezzi delle materie prime e alle fluttuazioni dei mercati globali.

Minore produzione di rifiuti e ridotto costo associato allo smaltimento e alla gestione dei rifiuti.

In Italia, ogni anno il Circular Economy Network, in collaborazione con ENEA, pubblica un Rapporto che offre una panoramica chiara sull'Economia Circolare nel Paese, evidenziando i progressi compiuti ed i settori in cui sono necessari miglioramenti.
Il Rapporto sull’Economia Circolare in Italia mostra che la performance mondiale dell'economia circolare è ancora insoddisfacente, con solo il 7,2% dell'economia globale considerato circolare, in diminuzione rispetto al 9,1% registrato cinque anni prima. Tuttavia, l'Italia si conferma leader di circolarità tra le principali cinque economie europee, seguita da Spagna, Francia, Germania e Polonia.

Nonostante il buon posizionamento e i risultati raggiunti, l'Italia deve ancora affrontare sfide per raggiungere una piena integrazione del modello di economia circolare a livello strutturato e diffuso. È necessaria, infatti, una normativa chiara e rigorosa per avviare i processi necessari a promuovere modelli circolari. Inoltre, i comportamenti e le scelte di acquisto dei consumatori devono essere sensibilizzati ed educati al tema dell'Economia Circolare.

Logo IE 20anni

Immagine: logo di Impronta Etica 20^

Il Circular Economy Network suggerisce alcune azioni per promuovere modelli circolari di consumo e aumentare la consapevolezza, tra cui: l'implementazione di un programma nazionale di educazione e comunicazione sui modelli circolari di consumo consapevole, norme per una corretta comunicazione ed etichettatura dei prodotti in termini di circolarità, miglioramento delle normative sulle garanzie per la durata e la riparabilità dei prodotti, e promozione delle attività di sharing, leasing e noleggio attraverso misure fiscali e incentivi economici.

In conclusione, l'Economia Circolare rappresenta un aspetto fondamentale per le imprese, poiché riduce gli sprechi, massimizza l'utilizzo delle risorse e promuove la riparazione, il riuso e il riciclo dei prodotti. Questo approccio offre numerosi vantaggi strategici, come la riduzione dei costi operativi e l'aumento dell'efficienza aziendale. Superare gli ostacoli e le resistenze ancora presenti in Italia è di fondamentale importanza per favorire l'adozione completa dell'economia circolare. Non è solo una scelta responsabile, ma anche una leva strategica e competitiva che crea valore a lungo termine per l’impresa e i suoi stakeholder.

A cura di Impronta Etica

Impronta Etica è un’Associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001 per
la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI).

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