Il Workshop di Impronta Etica per approfondire con le imprese il tema del reporting di sostenibilità.
Il tema del reporting di sostenibilità, ovvero il processo realizzato dalle imprese per dare evidenza agli stakeholder delle proprie performance in ambito economico, sociale ed ambientale, è attualmente al centro dell’attenzione della normativa europea ed italiana a cui le imprese dovranno adeguarsi nel prossimo futuro, adottando nuovi principi e regole.
È infatti sempre più evidente l’esigenza da parte delle imprese di comprendere e orientarsi nel mondo complesso di regole e norme andando oltre la mera compliance. È necessario che le organizzazioni comincino ad interrogarsi in modo più profondo sul ruolo della rendicontazione e della comunicazione delle strategie, comprendendone le potenziali opportunità che ne derivano. Un processo, che dovrà essere sempre più personalizzato ed adeguato alla natura dell’impresa stessa e al suo business, per rappresentare al meglio la sua attività e il suo operato, riuscendo così a dare riscontro alle diverse specifiche esigenze dei suoi stakeholder. È stato proprio il tema chiave del reporting di sostenibilità il focus del Workshop tenutosi mercoledì 29 giugno, organizzato da Impronta Etica insieme a SCS Consulting, con il coinvolgimento dell’Organismo Italiano di Business Reporting (O.I.B.R.); riservato alle imprese socie dell’Associazione. L’obiettivo dell’evento è stato quello di allineare le competenze delle imprese, approfondire alcuni elementi chiave e attivare un confronto tra le organizzazioni, fornendo alcuni strumenti che consentano di orientarsi al meglio nel mondo della rendicontazione.
La prima parte del Workshop è stata dedicata all’approfondimento e all’aggiornamento del tema, con un primo momento dedicato all’evoluzione del contesto normativo riguardo la rendicontazione di sostenibilità condotto da SCS Consulting, società di consulenza e impresa socia di Impronta Etica. Dopo una generale e ampia panoramica evolutiva, le imprese hanno potuto affrontare nel dettaglio molteplici aspetti riguardanti la Dichiarazione non finanziaria (DNF) introdotta nel 2016 dalla Commissione europea: l’ambito di applicazione, i punti chiave, come redigerla e predisporla, gli elementi fondamentali e i potenziali rischi ad essa collegati.
Foto: Workshop di Impronta Etica
Successivamente, Stefano Zambon, Segretario Generale dell’Organismo Italiano di Business Reporting (O.I.B.R.), si è focalizzato durante il suo intervento sulla Proposta di Nuova Direttiva Europea sul Reporting di Sostenibilità (CSRD) e sulla bozza degli standard europei pubblicati dell’EFRAG (ESRS), toccando il concetto chiave di doppia materialità e tutte le relative possibili implicazioni per le imprese.
Il Workshop è proseguito poi con un momento attivo di tavoli di lavoro che ha visto le imprese partecipanti ragionare e riflettere in due gruppi, attorno a due macro-temi relativi al reporting di sostenibilità: l’analisi di materialità e il piano di sostenibilità, e la rendicontazione e comunicazione di sostenibilità.
Le imprese hanno condiviso la loro esperienza e l’attuale situazione che li caratterizza, con diversi livelli e gradi di maturità, mostrando però una comune comprensione dell’importanza e della valenza strategica di questi ultimi. Dal confronto sono poi emersi alcuni comuni punti chiave riguardanti questi due aspetti:
- L’importanza di una diffusa e radicata cultura della sostenibilità come leva all’interno dell’organizzazione, che sensibilizzi non solo il vertice, ma in modo trasversale tutti i suoi componenti, supportata da solidi valori di base che veicolino il valore del tema del reporting di sostenibilità.
- Il duplice tema chiave delle necessarie competenze tecniche che l’impresa deve avere per poter tradurre in pratiche l’evoluzione normativa e teorica del contesto che stiamo vivendo in merito al reporting di sostenibilità. Da un lato questo aspetto rappresenta un fattore ostacolante poiché si tratta di competenze complesse da acquisire, formare ed applicare nella pratica quotidiana dell’impresa; dall’altro lato esse rappresentano un fondamentale fattore abilitante per la creazione di una strategia di sostenibilità efficace e di lungo periodo che ben aderisca al business aziendale.
Immagine: Impronta Etica logo 20ennale
- L’ingaggio di tutta l’azienda in modo verticale ed orizzontale come leva per facilitare il processo di reporting di sostenibilità, non lasciandolo un compito ad appannaggio soltanto del dipartimento di sostenibilità addetto, ma un tema comune e trasversale a cui tutti devono prendere parte dando il loro apporto in quanto parte integrante dell’organizzazione.
- La complessità esistente nella raccolta di dati da parte dell’impresa, soprattutto riguardo la catena di fornitura, come ostacolo nel redigere un Bilancio di sostenibilità il più completo e dettagliato possibile, rendendolo spesso un processo tortuoso e difficile.
- La necessità di tool informatici più funzionali e pratici che consentano alle imprese di svolgere il lavoro di raccolta dei dati nel processo di rendicontazione in modo meno complesso e macchinoso.
- Infine, è emerso il tema della normativa europea come elemento dalla duplice natura. Lo scenario attuale in continua e rapida evoluzione normativa in materia di sostenibilità rappresenta spesso un ostacolo per le imprese che faticano a rimanere al passo con essa, sottolineando così la necessità di implementare strumenti di supporto che consentano una graduale recezione degli obblighi senza lasciare indietro nessuno. Al contempo però, la normativa rappresenta una leva di supporto e di crescita se percepita come un’opportunità di maturazione e progresso, e come una possibilità per la definizione in azienda di temi e piani strategici concordi con essa.
In conclusione, mai come ora, la nuova impellente normativa riguardo il tema del reporting di sostenibilità racconta l’urgenza per le imprese di comprendere ed affrontare in modo analitico e completo questo tema, capendo come integrarlo al meglio col proprio business e internalizzando tutti i vantaggi e le possibilità che ne derivano, incorporandolo in una vera e propria strategia a lungo termine.
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A cura di Impronta Etica
Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001 per
la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI).