Bologna - Napoli 1 - 7. Umiliati

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In svantaggio di due gol dopo 6 minuti il Bologna colleziona la peggior prestazione di sempre fra le mura amiche.

Pronti via, dopo 6 minuti Hamsik ed Insigne hanno già segnato due gol, esito di altrettanti clamorosi errori della retroguardia felsinea. Un mani in area di Callejon propizia un rigore al 24' che Destro tira in maniera goffa e tremebonda facendoselo parare da Reina. Sul ribaltamento di campo Callejon, non soddisfatto che l'arbitro Massa gli avesse risparmiato un rosso diretto (visto che era mani in area su chiara occasione da gol...) scalcia a terra Pulgar e costringe l'arbitro ad espellerlo. 

Napoli in 10, ma il Bologna ha piedi di burro e non punge mentre i partenopei a nozze sulle ripartenze corrono in contropiede come furetti. In uno di questi Mertens infilza centrocampo e difesa e viene affiancato e atterrato da Masina, mentre da destra stava per intervenire anche Maietta. L'arbitro reduce dalla dovuta espulsione di Callejon ha esagerato espellendo Adam. Sulla punizione che segue Mertens infilza sul proprio palo un Mirante non posizionato correttamente. E son 3-0 dopo 33 minuti... L'ultimo (unico?) guizzo del Bologna al 36' quando Reina respinge un tiro ravvicinato di Krejci e Torosidis insacca di testa. Mertens al 43' segna il suo secondo gol e sull'1-4 tutti negli spogliatoi.

Il pallottoliere ci racconta di altre tre reti (due di Hamsik ed una di Mertens che completano entrambi una tripletta) per un inutile secondo tempo che ha visto entrare subito Simone Verdi ed il debutto di Petkovic per un fischiatissimo Mattia Destro. Che dire dopo una goleada del genere? La curva Bulgarelli ha ritenuto di applaudire fino alla fine la squadra che con capitan Maietta si è presentata per scusarsi dell'orribile prestazione.

Pessimo l’approccio alla partita, ma la responsabilità più grande, da condividere con i giocatori, è dell'allenatore. Donadoni ha impostato un piano di partita come se il Bologna potesse giocarsela alla pari con una squadra superiore per caratura tecnica e talento a proprio agio nel gioco aperto e in attacco. L'allenatore non ci ha capito molto: «che differenza c'è fra perdere 4-1 o 7-1?» ha provato a minimizzare in conferenza stampa. È chiaro che le squadre fanno due campionati diversi, ma lottare fino alla fine è un dovere per ogni professionista. "Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per sé stessi, per la propria dignità" ricordava Oriana Fallaci, ieri il Bologna non ha messo in campo questi valori etici.

I commenti di fine partita dicono di dimenticare in fretta questa batosta perché "fortunatamente" mercoledì i rossoblù sono di nuovo al Dall'Ara nel recupero della partita con il Milan. Quali scorie li avranno accompagnati in queste giornate piovose nelle brume di Castedebole lo sapremo solo mercoledì sera.
Speriamo che il Bologna, quello vero, scenda in campo.

Gian Paolo Cavina

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