Futuri Maestri: un progetto e uno spettacolo del Teatro dell’Argine

Spettacolo
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La compagnia del Teatro dell’Argine si sta interrogando su come fare arte con la città. Su come creare dei percorsi di bellezza partecipata.

Su come far convivere (e confondere, mischiare, meticciare) teatro, cittadinanza, poesia, spettatori, chi spettatore non è o non è ancora, in un unico grande, organico, processo creativo. Su come produrre uno spettacolo scritto con l’aiuto di tutti e che potenzialmente possa essere interpretato da tutti. Su come il teatro, un teatro, possa diventare il luogo dell’incontro, dell’ascolto, della conoscenza reciproca non solo tra spettatori e artisti ma più universalmente tra persone, tra membri della stessa comunità, tra cittadini e cittadine.

È così, dopo Le Parole e la Città (Vincitore premio Nico Garrone 2015 e Finalista Premio Ubu 2015), stanno costruendo Futuri Maestri. A partire dallo scorso ottobre e fino a giugno 2017, il Teatro dell’Argine entrerà in 100 classi della città, della regione, ma non solo. In scuole di ogni ordine e grado, verrà chiesto a migliaia di allievi e allieve cosa pensano del mondo in cui vivono e come vorrebbero cambiarlo. Verrà chiesto loro cosa li indigna e cosa li attrae, cosa li spaventa e cosa li emoziona e per cosa sono disposti al sacrificio. Amore, guerra, lavoro, crisi, migrazione. Ecco alcune parole da cui partire. Poi verrà scritto il copione, la loro lettera d’amore, il loro atto d’accusa. 

Nove sere di spettacolo con 1000 protagonisti dai 3 ai 18 anni (Bologna, Arena del Sole, 3-11 giugno 2017) Una mostra (aprile-giugno 2017) Cinque serate speciali (marzo-maggio 2017) Decine di percorsi laboratoriali (gennaio-maggio 2017). Infine dal 3 all’11 giugno 2017 saliranno sul palco. Un palco che assomiglierà a un parlamento, a un anfiteatro, a un tribunale. Un palco con 1000 voci bianche pronte a sussurrarci, o a urlarci, la loro idea di sé e del proprio futuro.

Annalisa Paltrinieri

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