Va in scena a teatro, la storia del peggior massacro europeo dopo la guerra in Bosnia.
La Scandinavia non è solo un’area geografica, è anche una zona che incarna il mito di un di sistema di vita a misura d’uomo, di un welfare efficiente ed inclusivo che non lascia indietro proprio nessuno. Eppure non è tutto oro quello che luccica e pure i paesi scandinavi hanno un lato oscuro, un’anima nera che a volte esplode all'improvviso, lasciando di stucco non solo l’Europa ma tutto il mondo occidentale.
La strage avvenuta nel 2011 nell'isoletta norvegese di Utoya è, appunto, un tragico esempio di follia omicida nata nel cuore dell’Europa del Nord. La mattina del 22 luglio 2011 un estremista di destra di nome Anders Breivick sbarcò sulla spiaggia dell’isola di Utoya dove, indossando una divisa della polizia, massacrò 77 adolescenti che partecipavano ad un congresso dei giovani socialdemocratici.
Foto: scena tratta dallo spettacolo "Utoya"
La ferocia di Breivick fu allucinante e assolutamente spietata, contando sul suo travestimento, riuscì ad attirare decine di ragazzi che, sentendo gli spari, cercarono aiuto credendo di rivolgersi ad un agente di polizia che era, in realtà, un folle assassino.
Questa storia non ha eguali nella storia dell’Europa occidentale e deve essere raccontata proprio per capire che l’orrore può arrivare da qualsiasi parte. Un‘occasione per capire qualcosa di questa terribile vicenda è rappresentata dall'opera teatrale "Utoya" che sarà in scena sabato 9 febbraio alle ore 21:00 al Teatro ITC in via Rimenbranze 26 a San Lazzaro.
L’opera, è uno spettacolo che indaga i lati oscuri della condizione umana attraverso le storie di tre coppie sfiorate da questo evento tragico, tre punti di vista che cercano di ricavare un’immagine del mondo contemporaneo alle prese con i propri mostri. Lo spettacolo è patrocinato anche dalla Reale Ambasciata di Norvegia in Italia.
Vincenzo Bottiglioni
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