Ci ha lasciato un grande uomo: Ezio Bosso.
Torinese di nascita, bolognese d’azione, conosce la musica all'età di soli 4 anni grazie al fratello e ad una zia. In Conservatorio conosce Giammarinaro, frontman degli Statuto. La stessa band che lo vide suonare con lo pseudonimo di Xico. Nelle aule de conservatorio, conobbe anche John Cage, che lo apprezzò per le sue doti musicali, ed in seguito lo stesso Bosso, gli dedicò un suo componimento intitolato: "Dreaming tears".
Già sedicenne cominciò a girare mezza Europa, debuttando come solista nei teatri d’oltralpe. Nel suo girovagare, conobbe Streicher, conoscenza che ne segnò la carriera, inducendolo a migliorare i suoi studi per la direzione d’orchestra e composizione musicale, presso l’accademia Viennese. Nel 2011 un primo stop, dovuto ad un primo intervento per l’asportazione di un tumore, e all'insorgenza di una patologia autoimmune, che però non gli impedì di continuare a fare la cosa che amava di più dirigere un'orchestra e suonare.
La sua vita trovò due approdi fissi Londra, dove ricoprì il ruolo di direttore artistico del The London Strings, e a Bologna, città dove ricoprì la carica di direttore principale nel Teatro Comunale; tornava spesso nella sua città natale ove contribuiva a progetti sociali e divulgativi. Nel 2015 a Bologna, il Sindaco, lo insignì del Nettuno d’oro, sempre nello stesso anno ricevette la nomination al David di Donatello, per le musiche per il film "Il ragazzo invisibile".
Foto: Ezio Bosso mentre dirige l'orchestra
Con il passare degli anni la sua condizione di salute peggiorò a tal punto che, nel 2019 decise con suo grande dolore, la cessazione della sua attività. Il Maestro è stato anche nominato Ambasciatore internazionale dell’Opera Mozart. Ci ha lasciato in silenzio, nella sua casa bolognese a soli 48 anni, per il progredire della sua malattia e alla recidiva del tumore. Il Sindaco e l’intera città di Bologna sono vestite a lutto, è stato un Maestro unico nel suo genere, appassionato e amante della musica come pochi altri, un uomo coraggioso che non mancava mai di sorridere, ora quel sorriso vitale e contagioso verrà a mancare a tutti noi.
Come primo segno di riconoscenza, la città di Bologna, dedicherà la sala concerti del Teatro Manzoni al Maestro. Non solo la città felsinea piange il compositore, ma tutto il mondo ne sentirà la mancanza; egli ha saputo comunicare la straordinaria bellezza della musica. Spesso si è esibito in Piazza Maggiore, ogni volta che veniva organizzata una reunion degli ex studenti dell’Università bolognese, componendo per questa la Sinfonia N.4 "Alma Mater", rivolta dapprima alla Magna Charta Universitatum, e successivamente nel 2017, in occasione del G7, dedicandola all'Ambiente.
In questo momento triste vorremmo, tutti noi, commemorarlo nel modo in cui il Maestro ha sempre affermato di fare, ossia col proteggere e tutelare il suo immenso repertorio musicale, repertorio in cui ha offerto tutta la sua vita e che fino all'ultimo istante è stato il faro guida.
Valter D’Angelillo
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS