Il nuovo libro di Serena Dandini sulle donne nella storia.
Più scopriva, ricercava e divulgava i risultati dei suoi studi più la sua carriera non progrediva, anzi la carriera la faceva il marito, che arrivava sempre più in alto grazie alle scoperte della brillantissima moglie che, però, era una donna quindi impossibilitata a fare una carriera accademica degna del suo valore scientifico.
Questa, forse l’avete riconosciuta, è la storia di Marie Curie, scienziata di immenso valore con un marito valido accademico, ma senza la genialità e l’intraprendenza della moglie. In quegli anni però la carriera universitaria non era nemmeno pensabile per una donna, di conseguenza era il marito a progredire nella carriera, più o meno il discorso era questo: non possiamo promuovere lei, in quanto donna, quindi facciamo ricoprire al marito le cariche che sarebbero spettate a Marie.
Foto: primo piano della scienziata Marie Curie
La cosa era talmente assurda che le autorità accademiche francesi si resero conto di quanto imbarazzo creava questa strana situazione. Si può partire da questa storia per parlare di una delle scrittrici e intellettuali più amate d’Italia, Serena Dandini e del suo nuovo libro: "Il catalogo delle donne valorose" edito da Mondadori che la scrittrice presenterà presto in tutta Italia.
Il libro racconta di donne che hanno saputo vivere una vita all'altezza del proprio valore e che, per il loro coraggio sono comunque riuscite a guadagnarsi un posto nella storia. Da Jacqueline du Prè, la prima donna a suonare il violoncello non “da amazzone” ma con le gambe divaricate come i colleghi maschi, a Olympe de Gauges, autrice della “Dichiarazione dei diritti della donna”, passando per Kathrine Switzer la prima donna a correre la maratona, fino a Tania la guerrigliera rivoluzionaria a Cuba al fianco di Che Guevara.
Questo libro, importante e necessario, che raccontando come le donne sappiano eccellere in qualsiasi campo, mostra anche come la loro storia abbia saputo attecchire in modi spesso laterali e nascosti al “sapere ufficiale”.
Vincenzo Bottiglioni
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