Antonella Pollinzi si racconta nel suo primo libro.
Certo che la ragazza ha le idee chiare, sa bene quello che vuole e non vuole! Non ama i termini come disabile, diversamente abile, spastico, handicappato. No, non le aggradano proprio per niente, così per definire il suo stato ha inventato un termine “Miss Mal”, termine tradotto dal dialetto ferrarese “messo male”. Dai ferraresi il termine dialettale indica messo male ad esempio al lavoro, miss mal al lavoro, in famiglia, ecc. Antonella è una signorina messa male.
Il Diario semiserio di una “Miss Mal”. Convivere con la malattia genetica, racconta, in chiave ironica e divertente, della ragazza nata con atassia cerebrale (problema al cervelletto). Il deficit celebrale, mancato sviluppo del cervelletto, crea ad Antonella difficoltà nella deambulazione.
Il binomio tra il serio e il divertente, evidenzia come l'autrice si percepisce, si identifica e come affronta le problematiche legate all’handicap. Sin dalle prime pagine, capiamo che “Miss Mal”, è una tosta forte, coraggiosa una donna determinata e non si piange addosso. Le piace dare una valenza positiva a ciò che le ha offerto il destino. Trasforma la sua realtà di persona con malattia genetica rara in una visione ottimistica e ce la propone nel suo diario semiserio.
Una forza della natura la Pollinzi, che ha superato la fatica di mettere a nudo le proprie fragilità, le insicurezze e di analizzare aspetti importanti della propria esistenza, per dare vita al suo lavoro con autenticità e con una percezione e descrizione ironica della malattia.
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Chiara Garavini
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