Una consuetudine che ha origine da molto lontano nella storia dell’uomo.
Molti secoli fa per riconoscere i propri capi di bestiami si usava marchiarli, tatuarli con le iniziali del proprietario, poi fu usato dai pirati e dai galeotti; la società sicuramente non vedeva di buon occhio i tatuati perché appartenenti a soggetti sociali poco raccomandabili.
Nel corso degli anni il tatuaggio ha perso parte del suo precedente significato, oggi infatti, il tatuarsi è diventato un fattore estetico apprezzato da tutti gli strati sociali della società in modo trasversale.
Tutti quelli che si tatuano dicono che il tatuaggio è legato ad un ricordo indelebile scritto sulla pelle, in realtà il tatuaggio è diventato fenomeno sociale e di costume.
Foto: ragazza con tatuaggio all'henné sulla mano
E come tutti i fenomeni sociali avviene per imitazione. Esibire un tatuaggio in spiaggia è un’emozione quasi come indossare un capo firmato o un accessorio griffato. Il tatuaggio non desta più scherno da parte della collettività.
A nulla importa sapere se fa male o se rimane per sempre ed esibirlo, quando non si è più in forma, forse non dà più quella soddisfazione estetica. Il tatuato vive il qui ed ora.
Nicola Mazzola
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