Corporate Social Responsibility e gestione dei rischi

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La gestione dei rischi come driver strategico per la creazione di valore.

L’importanza sempre più crescente della Corporate Social Responsibility (CSR) è ormai evidente sia nel contesto nazionale che in quello internazionale. Le imprese si stanno sempre più impegnando in chiave strategica sui temi sociali ed ambientali, che vengono ritenuti elementi qualificanti e di competitività del loro business. 

Molte imprese stanno capendo come la trasparenza, l’innovazione e la coerenza siano valori fondamentali per l’organizzazione, in grado di rappresentare un importante elemento di differenziazione sia dal punto di vista economico – con la possibilità di creare filiere ecosostenibili e virtuose – che da quello sociale, con investimenti nel territorio e nelle comunità all'interno dei quali l’impresa opera.

Un ulteriore elemento distintivo tra chi fa della CSR un driver per la creazione del valore, è l'inclusione dei rischi ad essa connessi nelle modalità di gestione dei rischi stessi. Se le tematiche rilevanti per il business sono affrontate considerando i rischi e le opportunità connesse alla CSR, la capacità di un'organizzazione di raggiungere i propri obiettivi è maggiore e maggiore è, conseguentemente, il valore creato.

Rischio Da Trovare

Immagine: gestione del rischio nel business

Una serie di fattori determina questa nuova sensibilità da parte delle imprese

L’attuale contesto macroeconomico sta evidenziando una crescente attenzione in materia di gestione dei rischi, soprattutto con riferimento ai rischi di “natura non finanziaria” o rischi “ESG”. Secondo il Global Risks Report, elaborato dal World Economic Forum, negli ultimi dieci anni la natura dei rischi si è profondamente trasformata, evolvendo dall'ambito economico-finanziario verso trend-topic legati all'ambiente, in particolare ai cambiamenti climatici, e alla dimensione sociale. Il livello di complessità e di interconnessioni tra le diverse aree - economico, ambientale e sociale - è elevatissimo e in aumento. Con la globalizzazione, infatti, le aziende si confrontano quotidianamente con la complessità, l’incertezza e la volatilità dei risultati, provando a tutelarsi cercando di cogliere in anticipo i segnali di cambiamento. La comunità finanziaria e tutti gli stakeholder sono sempre più demanding, essi infatti si aspettano che le imprese siano in grado di prevedere, analizzare e gestire i rischi, comunicando con trasparenza i propri obiettivi e risultati.

La centralità e l’urgenza del tema è evidente anche dall'analisi di come il risk management allargato ai temi ambientali e sociali e di governance inizia ad essere richiesto in maniera strutturata alle imprese. Per esempio, nella Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria si chiede alle imprese di rendicontare rispetto agli aspetti per cui appare più possibile che si verifichino rischi di gravi ripercussioni, come pure sui rischi già concretizzati. La gravità delle ripercussioni dovrebbe essere valutata sulla base della loro portata e incidenza e può derivare dalle attività proprie dell'impresa o essere connessa alle sue operazioni. Gli standard di rendicontazione di sostenibilità sempre più integrano le proprie linee guida con rifermenti alla gestione dei rischi e relativi impatti ad essi associati: le imprese devono rendicontare in merito ai rischi identificati per ciascuna area di analisi e rispetto al piano di gestione e governo che hanno implementato.

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Immagine: logo Impronta Etica

In ultimo, la capacità di effettuare due diligence sui potenziali rischi ESG e di avere sviluppato un opportuno processo di gestione e controllo diviene elemento di valutazione in tutti i diversi indici. 

In questo contesto anche a seguito della crisi sistemica attuale, oggi assume ancora più importanza un approccio strategico orientato alla gestione e prevenzione dei rischi. Sempre più le imprese riscontrano l’esigenza di approcciare in maniera strutturata gli scenari di lungo periodo e i rischi ad essi connessi in ottica di prevenzione ma anche di gestione di uno shock imprevisto (o improbabile). Questo determina un cambiamento di approccio al risk management orientato ad un approccio sempre più di lungo termine e olistico, che punta alla resilienza dell’impresa, quindi di far fronte e reagire agli eventi negativi e traumatici, con uno sguardo anche ai processi esterni e a quello che si verifica in essi.

A fronte della crisi attuale diventa sempre più importante un ragionamento condiviso per capire come approcciare il tema con uno sguardo più ampio. Quali sono i rischi del prossimo futuro? Quali impatti produrranno? Come le imprese dovrebbero attrezzarsi per essere più resilienti e sostenibili nel lungo periodo?

A cura di Impronta Etica

Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001 per
la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI).

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