Elogio del matto e del teatro

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Domenica 14 ottobre alle ore 21:00: "I matti" di Paolo Nori inaugura la ristrutturazione del Teatro Biagi D'Antona.

Uno spazio ampio, funzionale, duttile e modificabile, capace di garantire la massima visibilità dalle prime file ai lati della platea, un foyer che non è più una semplice entrata ma una piccola piazza, capace di favorire scambi, ospitare incontri e eventi.

Il lavori di ristrutturazione del Teatro Biagi D'Antona, a Castelmaggiore (BO) sono costati 200.000 euro e sembra ne sia valsa la pena. Un investimento che sa di buona notizia, proprio come piace a noi di BNB,  indice di un dato tutto sommato rassicurante: la gente a teatro ci va.

Se ciò è stato possibile in provincia, a partire da un  piccolo comune come Castelmaggiore, ciò si deve anche all'impegno dei singoli, da il Sindaco Belinda Gottardi, all'Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti e soprattutto grazie alla direttrice artistica di Agorà Elena Di Gioia, che il 14 ottobre alle ore 21 saranno presenti all'inaugurazione del nuovo teatro Biagi che aprirà la stagione con lo spettacolo "I matti" di Paolo Nori.

Paolo Nori, che è di Parma, ma che vive a Bologna da diversi anni, è uno degli scrittori più amati della generazione che tra gli anni '90 e 2000 andava alle superiori o già all'Università e lo è ancora oggi, seguito da molti ben oltre il territorio emiliano, complici, oltre i suoi libri, le numerose letture pubbliche e gli spazi conquistati sui quotidiani, come Il Fatto Quotidiano e Il Post. L'amicizia con Ermanno Cavazzoni, Gianni Celati, Ugo Cornia e Daniele Benati, gli scrittori-culto della cosiddetta scuola emiliana, ne ha profondamente influenzato la formazione già legata alle avanguardie russe.

La sua scrittura ironica e poetica insieme, all'apparenza semplice e “sgrammaticata”, che non segue i dettami della grammatica tradizionale ma quella dei luoghi in cui la lingua diviene vita, dialetti compresi, ha fatto anch'essa scuola, tanto che Nori ne ha addirittura fondata una, chiamata Scuola Elementare, a cui ha affiancato dei seminari e la  vera e propria Scuola Emiliana. Qui, insieme agli allievi, si lavora sull'osservazione, la qualità della scrittura, il ritmo, la precisione, la comicità e il non detto, mettendosi in gioco nel leggere a voce alta i propri scritti davanti ai compagni.

Paolo Nori ai suoi allievi ci tiene e spesso ne raccoglie e pubblica gli esercizi di scrittura nati durante gli incontri, ne ricostruisce scopo e intento complessivi, li valorizza, e non di rado li condivide con il pubblico in reading e letture.

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Immagine: Agorà manifesto © Eventi in Italia

Lo spettacolo "I matti" nasce proprio così, attingendo da "Il Repertorio de i matti della città di Bologna" (Marcos y marcos 2015), dove lo scrittore, ispirandosi al libro che Roberto Alajmo nel 1994 aveva dedicato ai matti della città di Palermo, racconta la ricerca svolta dai propri corsisti, trasformatisi in anonimi osservatori professionisti per svariate giornate, alla ricerca tra bar, piazze, stazioni e quartieri dei matti e delle loro storie. È successo in circa una decina di città a Bologna, a Milano, a Torino, a Genova, là dove Nori di matti sembrò incrociarne tanti e scelse di riprendere in mano l'idea di Alajmo, conferendo loro una dignità artistica, meritevoli di essere annoverati in delle vere e propria guide, quasi delle croniche personalizzate per ogni città, a caratteri e fotografie di un territorio al pari dei monumenti. 

Scopriremo voci e storie di matti ordinari e i matti illustri, quest'ultimi senza nome e cognome, perché la parola matto, infondo, tiene alla radice di “manìa” e nessuno di noi, si sa, ne è privo. Cercare di rintracciarli in questi repertori è un bell'esperimento surreale che vi dirà molto della storia passata e presente delle vostre città. Un diversivo divertente e rilassante, che vi sgancerà per qualche ora dalle vostre ansie da prestazione che sarà facile sostituire con un sano margine di tolleranza.

Quale migliore occasione allora per dialogare con i matti, se non a teatro, là dove il Fool, il pazzo, come Shakespeare ci insegna, la sapeva sempre lunga e più degli altri?

"I matti" è un autoironico, scanzonato gioco di specchi tra letteratura e scena, che senza troppe pretese ci riporta al cuore di quelle lucide definizioni di follia di cui fu storico autore Giorgio Manganelli, una per tutte “[…] Un matto è un capolavoro inutile, e non c'è altro da dire”.

Lucia Cominoli


Per ulteriori informazioni:

www.associazioneliberty.it  |  www.renogalliera.it/

Info biglietti: tel. 333/8839450  |  email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Video su YouTube: Paolo Nori al Pisa Book Festival 2017

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