Finite le riprese il mese scorso, è ora al montaggio.
A seguito della riuscita di “Like”, scelto in più di 40 Festival internazionali e prossimo alla proiezione su Amazon Video, ritorna il regista Giulio Manicardi con: “Selfie”, cortometraggio di genere thriller psicologico, che analizza ancora una volta il mondo dei Social Network. Il corto racconterà la relazione tormentata tra l’identità personale e l’approccio ai Social, ovvero il costante bisogno di “mostrare una versione idealizzata di sé”, che conduce al decadimento, all’assillo, e alla dipendenza.
L’opera porta la firma della casa di produzione cinematografica Aleo Film, inaugurata agli inizi di settembre dal nostro Sindaco Matteo Lepore.
Foto: giorno dell'inaugurazione di Aleo Film
La protagonista è interpretata dall’attrice di Ravenna Asia Galeotti, che ha ricevuto già diversi riconoscimenti tra i quali quello di “Miglior attrice” al "Muciara Short Film Festival" per la parte recitata in “Uruguay”. La pellicola, "Selfie" verrà presentata alla platea con una première che inaugurerà la distribuzione nei maggiori Festival per poi arrivare a una piattaforma streaming.
Il regista e sceneggiatore Giulio Manicardi afferma che «in passato era piuttosto comune condividere tramite le fotografie momenti di gruppo, basti pensare che un tempo si chiedeva un’amicizia, seppur Social mentre, al giorno d’oggi, si segue o si viene seguiti (ad esempio su Instagram n.d.r.) non tanto per chi si è ma per l’immagine che si dà di sé». Il selfie, per il regista, è la più grande manifestazione di questa individualità, con il viso in primo piano.
Foto: il ciak delle riprese di "Selfie"
La protagonista dichiara di essere «molto contenta di continuare a lavorare sulla fragilità umana». La Galeotti associa a “Selfie” la serie televisiva britannica “Black Mirror”: la tematica della degenerazione causata dalle tecnologie le è vicina, perché a suo dire è «figlia della sua epoca, che ne è totalmente risucchiata».
A concludere, citiamo il commento di Alessandro Leo, produttore di Aleo Film: «il palcoscenico globale che comportano Internet e i Social Network è la più grande arma a doppio taglio della nostra epoca. Hanno velocizzato molte cose e reso possibile un dialogo istantaneo col mondo ma, allo stesso tempo, hanno messo la gente sotto un riflettore costante dove si è adeguati solo se omologati all’ideale o alla moda del momento».
Leo sostiene che comunicare questo pericolo ai giovani (ma non solo loro) è fondamentale e il regista, secondo lui, lo fa «in maniera diretta, a tratti cruda e spiazzante».
Silvia Saronne
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