Appassioniamoci Fino all'ultimo respiro

Cinema
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Verrà proiettato il film manifesto della “Nouvelle Vague”.

Il protagonista è Michel, (Jean-Paul Belmondo), anarchico e ladro di automobili, che dopo aver subito un lunghissimo inseguimento – senza virtuosismi né eventi rocamboleschi - da parte di due moto della polizia per aver perpetrato un sorpasso proibito, uccide un agente. Una volta tornato a Parigi, ritrova Patrizia, un’amica americana di cui in passato si era innamorato. Nel frattempo è ricercato dalla polizia e pianifica di partire per l’Italia con la ragazza. Ma poi…

Scritto e sceneggiato da Francois Truffaut, il film di Godard è stato premiato nel 1960 per la miglior regia al Festival di Berlino. È stato girato in quattro settimane in interni ed esterni autentici.  La pellicola appartiene a quell’onda nuova, ovvero “nouvelle vague”, movimento nato alla fine degli anni cinquanta in Francia e di cui fanno parte registi come Claude Chabrol, Jean Luc Godard, Eric Rohmer, Jacques Rivette e François Truffaut. “A bout de souffle”, insieme a “Hiroshima mon amour” è considerato il manifesto di quella trasformazione linguistica che sfidava le regole tradizionali della grammatica e della sintassi.

A Bout De Souffle

Immagine: locandina del film

In realtà sceneggiatura, attori, scenografia, non sono così importanti: fondamentale è che la proiezione rispecchi il regista, l’uomo che ha realizzato il film, che diventa un contenitore di “pagine strappate e rubate al suo diario intimo”. Le opere cinematografiche sono girate alla naturale luce del giorno con mezzi di fortuna: niente proiettori, niente costose attrezzature, niente macchinose scenografie. Gli attori sono poco conosciuti (o addirittura amici del regista) e le riprese vengono effettuate con camera a mano, con una troupe al seguito composta da conoscenti.

L’espressione “nouvelle vague” era stata coniata da un giornalista per definire la gioventù francese, che appariva nuova, disinvolta e inquieta. Venne poi ripresa da Pierre Billard nel 1958 sulla rivista Cinema 58.  In Cahiers du Cinema, rivista del movimento, si recita che “la bellezza è lo splendore del vero e il cinema è uno sguardo ad ogni istante talmente nuovo sulle cose, da trafiggerle”.

Silvia Saronne

Per maggiori informazioni:

“A bout de souffle” (Fino all'ultimo respiro) di Jean Luc Godard

Rassegna “Il cinema ritrovato”

Martedì 25 agosto in Piazza Maggiore e Barcarena

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