Dalla Rivoluzione Francese ad oggi, è una tra le espressioni plastiche più dirette della cultura.
Il 23 aprile al Museo Civico San Domenico a Forlì, vedremo come la moda sia un simbolo: grandi artisti hanno dimostrato con la loro opera che l’abito dissimula, nasconde e modella, comportando grande valenza simbolica: è la cifra simbolica, sociale e generazionale (come sentimento del tempo).
Il principio di cambiamento temporale della moda segna l’avvio della modernità diventando sinonimo di intimo legame di trasformazione del reale e di riforma della natura; in tutte le civiltà organizzate si palesa il legame tra abito e ruolo sociale. Già con l’Ancien Regime e poi nelle Rivoluzioni dell’età borghese le rappresentazioni della moda hanno un significato programmatico e comunicativo: la moda si colloca al centro del potere e della sua comunicazione (specchio e manifestazione delle contraddizioni del tempo e delle metamorfosi dell’io).
Immagine: ragazza con abiti degli anni '20
Lo sviluppo continuo mostra la diffusione nel culturale e nel sociale, tra creatività degli artisti per tutto l’Ottocento ed il Novecento, con condivisione dei modelli, superando la semplice eleganza, in simbiosi con l’ispirazione e la propria contemporaneità. Il gioco delle parti porterà la moda stessa a diventare un’arte che poserà uno sguardo critico sui pilastri della civiltà come la filosofia, la letteratura, il cinema, nonché ispirata dall’arte stessa.
L’incontro è a Piazza Guido da Montefeltro, 12 a Forlì; l’ingresso è a 25 euro per una visita guidata di 90 minuti.
Francesco Preda
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS