Mercoledì 9 agosto col popolo Saharawi

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Cultura
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Inaugurata il 5 agosto prosegue “Sahara: fascino e mistero”, mostra curata da Giuseppe Rivalta.

I saharawi, sono due gruppi tribali arabo-berberi originari dell'ex Sahara occidentale, che già durante la dominazione spagnola, reclamavano inascoltati l'indipendenza. Il 14 dicembre 1960 le Nazioni Unite votarono la Soluzione 1514 che sanciva il diritto all'indipendenza delle popolazioni dei paesi colonizzati e il Sahara Occidentale venne incluso nell'elenco. Nel 1963-65 l'Assemblea Generale riaffermò il diritto all'indipendenza dell'area, invitando la Spagna a cessare l'occupazione coloniale e nel 1966 venne ratificata l'autodeterminazione del popolo saharawi.

Il 10 maggio 1973 il Frente Popular de Liberación de Saguia el Hamra y Río de Oro, organizzò il primo congresso di fondazione e la Spagna un censimento richiesto dall'ONU, dal quale risultò la presenza di una popolazione di 74.902 persone. Nel 1975, re Hassan II del Marocco espresse la sua contrarietà all'indipendenza del paese e il 31 ottobre 1975 mandò l'esercito a ridosso del Sahara Occidentale. Mentre la Spagna si ritirava dall'area, il 6 novembre 1975 re Hassan II fece confluire 350 mila cittadini marocchini che presero possesso del Sahara Occidentale, oltre al Marocco, anche la Mauritania occupò parte del paese.

A quel punto le forze sahrawi organizzarono la resistenza armata, alla quale i due paesi aggressori risposero col napalm, gettato sugli insediamenti umani. Dalla resistenza, nel 1976 nacque la Repubblica Democratica Araba dei Saharawi. Nel 1979 la Mauritania firmò un accordo separato di pace, riconoscendo la Repubblica Democratica dei Saharawi, mentre il Marocco intensificò il genocidio costringendo molte famiglie sahrawi a rifugiarsi in Algeria e nell'oasi di Tindūf. Nel 1991, con il conseguimento di un cessate il fuoco, l'ONU inviò in missione nel Sahara occidentale una delegazione (Minurso) affinché vigilasse sulla tregua. Tale missione venne prorogata nel 2003, 2004, 2013, 2014, senza smuovere il Marocco dalle proprie posizioni.

Muraglia Eretta Dal Marocco Nel Sahara Occidentale

© www.spanish.wallofsand

Il Marocco, per contrastare il popolo Saharawi, ha poi innalzato una "muraglia" formata da otto grandi cerchi di sabbia e pietra, minando abbondantemente l'area. I saharawi praticamente sono rinchiusi in una striscia desertica a est dei muri, stimati in 10.000 persone. I rifugiati Saharaui, un tempo aiutati dall'Algeria e dalla Libia di Gheddafi, sono oggi ospitati in campi profughi nella città algerina di Tindouf.

A Sasso Marconi, attraverso l'esposizione d'immagini e oggetti raccolti dal ricercatore scientifico Giuseppe Rivalta, nei suoi viaggi nel deserto, conosceremo meglio il Sahara nei suoi aspetti culturali, naturalistici e storici. Una mostra che parte dalla preistoria del grande deserto, quando la distesa, oggi arida pietrosa e sabbiosa, era coperta da foreste, attraversata da fiumi e punteggiata di laghi. Ricca di reperti, cenni sulla vita e le tradizioni di Tuareg e Tebu, estese tra Algeria, Mali, Libia, Niger e Ciad. Tanti oggetti, curiosità etniche e riferimenti al popolo Saharawi, che da mezzo secolo vive privato della sua terra, in condizioni di povertà, isolamento socio-culturale e in attesa dell'autodeterminazione.

Nella giornata del 9 agosto apertura straordinaria della mostra dei bambini Saharawi, in vacanza a Sasso Marconi per un periodo di soggiorno e scambi didattico-culturali con le scuole del territorio.

Luciano Bonazzi

Per maggiori informazioni:

Quando: il 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 agosto, dalle ore 16:00 alle 19:30, mercoledì 9 agosto apertura straordinaria ore 10:00 -12:00, con visita alla mostra dei bambini Saharawi

Dove: Sala Mostre Renato Giorgi, Via del Mercato, 13 - Sasso Marconi (BO)

Info: tel. 051/843537 - Comune di Sasso Marconi

Pagina Fb: Sala Mostre Renato Giorgi

Prezzo: ingresso libero

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