Dal 17 gennaio un’esplosione d’arte contemporanea

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Art City 2020, tutte le mostre, le performance e le installazioni.

A Bologna l’arte fa durare una settimana dieci giorni. Scherza Lorenzo Balbi presentando la faraonica rassegna Art City, la terza che lui, responsabile Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, cura in qualità di direttore artistico. La manifestazione è letteralmente esplosa: dal 17 al 26 gennaio 2020 saranno 22 i progetti speciali disseminati in giro per la città – tra mostre, installazioni e performance – a cui si aggiunge uno “special project” di tutto rispetto, presentato a Bologna in prima nazionale il 24 e 25 gennaio.

Si tratta di La vita nuova di Romeo Castellucci, una performance che si terrà in quattro repliche (alle 19 e alle 21 nei due giorni) nel Capannone 4 di DumBO di via Casarini 19, lo spazio di rigenerazione urbana condivisa dell’ex scalo ferroviario Ravone. Lo spettacolo prende le mosse dal saggio “Lo spirito dell’Utopia” di Ernst Bloch, un classico del pensiero filosofico scritto nel periodo della prima guerra mondiale e rivisto nel 1923 (ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a partire dalle 10 del 19/1 a causa del numero limitato di posti – info su Art City).

«Come già negli anni precedenti non c’è un tema specifico ma una capacità dirompente di unire» specifica Balbi «in questa edizione c’è un’attenzione particolare all’arte delle donne, a quella italiana che porta con sé delle caratteristiche identitarie e a quelle delle nuove generazioni». A detta del direttore artistico, ci sarà una stretta interconnessione tra Art City e Arte Fiera, la kermesse in programma dal 24 al 26 gennaio da cui tutto gemma. L’epicentro della manifestazione non può che essere il MAMbo. La mostra collettiva AGAINandAGAINandAGAINand apre la stagione espositiva 2020 del museo d’arte moderna di Bologna. A indagare il tema del loop nella contemporaneità il curatore Lorenzo Balbi ha chiamato gli artisti Ed Atkins, Luca Francesconi, Apostolos Georgiou, Ragnar Kjartansson, Susan Philipsz, Cally Spooner e Apichatpong Weerasethakul. Al piano superiore, troveranno una casa temporanea l’installazione Ossi di Claudia Losi realizzata in collaborazione con il Museo Carlo Zauli di Faenza e Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta. Le opere di artisti come Franco Angeli, Giosetta Fioroni e Mario Schifano, solo per citarne alcuni, dialogheranno con uno dei fiori all’occhiello della collezione permanente del MAMbo Funerali di Togliatti di Renato Guttuso. Muntadas. Interconnessioni è la prima personale in un’istituzione museale italiana dell’artista spagnolo Antoni Muntadas quella che si potrà visitare alla Villa delle Rose (via Saragozza 228/230) sulla sua ricerca artistica a partire dagli anni ’70. Anche quella di Mika Taanila è la prima mostra italiana: l’artista e filmaker finlandese porta il suo lavoro sulla robotica sperimentale legata alla musica e alle nuove forme di immagini in movimento al Padiglione de l’Esprit Nouveau (Piazza della Costituzione 11) con Damage/Control.

Figurabilita

Immagine: Figurabilità. Pittura a Roma negli anni Sessanta

Una delle declinazioni della rassegna sarà la valorizzazione del medium della pittura come nella mostra Le realtà ordinarie a Palazzo de’ Toschi, una collettiva che mette insieme 13 artisti alle prese con una serie di riflessioni semplici come lo scorrere del tempo. Lavora su disegno e pittura Nicola Toffolini: l’artista si è misurato con gli antichi codici custoditi nella Biblioteca dell’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi (via Zamboni 33) per un lavoro durato un anno nella personale chiamata Un perenne stato del presente fossile. In via Zamboni 57 sarà possibile visitare lo studio privato del pittore Concetto Pozzati: si potrà anche assistere alla performance teatrale di Angela Malfitano. Casa Morandi ospita Gaussiana di Francesca Ferreri, una committenza specifica di Art City grazie alla quale l’artista entra nello spazio di via Fondazza 36 in punta di piedi, lavorando con materiale semplice come colle da restauro e oggetti del quotidiano. Al Museo della Musica Donatella Lombardo in Partiture Mute. Note a margine recupera vecchi spartiti di compositrici sconosciute e li ricama su tela mentre al Museo Davia Bargellini il duo Antonello Ghezzi con Via libera per volare celebra i cento anni dalla nascita di Gianni Rodari con sette interventi inseriti nel contesto della collezione permanente. La mostra inoltre si completa con altri quattro interventi in città (Palazzo d’Accursio, Aeroporto Marconi, reparto di Pediatria del sant’Orsola e la Casa della Conoscenza di Casalecchio). 3 Body Configurations è il titolo della mostra collettiva allestita alla Fondazione del Monte (via delle Donzelle 2) curata da Fabiola Naldi e Maura Pozzati: in mostra opere di Claude Cahun, Valie Export e Ottonella Mocellin. La stessa Fondazione promuove l’intervento site specific Nave Nodriza di Eulalia Validosera pensato per gli spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri (via Manzoni 5). L’abito come scultura è uno dei temi della ricerca di Sissi esplorato nel progetto Vestimenti curato da Antonio Grulli: un’ampia selezione di opere animerà le sale di Palazzo Bentivoglio (via del Borgo di San Pietro 1). Ann Veronica Janssens invece rileggerà lo spazio della Cappella di Santa Maria dei Carcerati a Palazzo Re Enzo attraverso un gioco di specchi che offriranno una nuova lettura degli affreschi di David Tremlett.

Circular View è la mostra di Silvia Camporesi da visitare a Spazio Carbonesi: si tratta di un lavoro che Hera ha commissionato alla fotografa forlivese per testimoniare il processo di costruzione dell’impianto di biometano a Sant’Agata Bolognese. Si preannuncia suggestiva l’installazione curata da Xing di Riccardo Benassi Morestalgia da “attraversare” tra il binario 17 e 18 dell’Alta Velocità: uno schermo led penetrabile dal corpo umano si configura come una riflessione sulla nostalgia e le nuove tecnologie. La Biblioteca Italiana delle Donne invece ospita e produce Sono dentro. L’essere ciò che è chiuso in un tratto di Silvia Costa, una serie di disegni composti come una sorta di rituale notturno dalla regista e performer. Sette direttori d’orchestra suonano Ravel per Valentina Vetturi, l’artista-regista di Orchestra. Studio #3, la performance che risuonerà nel foyer del Teatro Comunale. Alessandro Lupi con One, Too, Free. Specchi. Ombre. Visioni indaga i paradigmi della visione e della percezione attraverso le quattro installazioni site-specific che ruotano attorno lo Spazio Arte di CUBO in Piazza Vieira de Mello. È un pezzo da novanta l’artista che espone allo Spazio Kappanoun in via Lambertini 5 a San Lazzaro di Savena ovvero Un’altra pietra, la personale di Jimmie Durham. Qui si troveranno opere difficili da vedere altrimenti, provenienti da collezioni private. Chiude il mastodontico programma Uniform into the work/Out of the work, la nuova mostra del Mast a cui si aggiunge l’esposizione monografica di Walead Beshty: i dettagli in questo caso saranno diffusi nei giorni di Arte Fiera.

Per orientarsi in questo mare magnum di appuntamenti, l’organizzazione ha stampato un tabloid in 50mila copie con il programma senza considerare che tutti gli eventi sono segnalati nella app utilizzabile da web e da mobile con la mappa interattiva che include le centinaia di iniziative promosse per questa grande festa dell’arte contemporanea.

Giorgia Olivieri

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