Arte Fiera, nel 2019 una kermesse tutta rinnovata

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Parte il 25 gennaio la settimana bolognese dell’arte.

L’anno inizia con il sogno di diventare una capitale internazionale dell’arte. L’ambizione è quella di contagiare la città con una ricca proposta di espressioni del contemporaneo dove bolognesi e turisti possano andare alla scoperta di luoghi più o meno noti, del centro e della periferia, pubblici e privati, rivitalizzati da mostre, performance, istallazioni ed eventi speciali che ne offrono una lettura e una fruizione diversa seppur per una sola settimana.

Come da tradizione tutto ruota attorno ad Arte Fiera, la kermesse dedicata all'arte moderna e contemporanea in programma nel Quartiere Fieristico dall’1 al 4 febbraio, per la prima volta diretta da Simone Menegoi. Classe 1970, di professione critico e curatore indipendente, Menegoi ha deciso di rinfrescare con alcune significative novità la fiera nata nel 1976. Sono 141 le gallerie che parteciperanno: un terzo di queste (una cinquantina) avranno stand monografici dove presenteranno l’opera di singoli artisti che spaziano dal moderno ai talenti emergenti.

Opera Di Patrick Tuttofuoco

Foto: opera di Patrick Tuttofuoco

Non si tratta di una scelta autonoma ma di un invito ben preciso da parte della direzione artistica che ha chiesto alle gallerie lo sforzo di selezionare non più di tre artisti per gli stand piccoli e medi e fino a un massimo di sei per quelli più grandi. L’obiettivo è quello di fornire al visitatore e al collezionista uno sguardo approfondito e dal taglio curatoriale di ciascuna proposta. Sono solo due le sezioni in cui si articola manifestazione.

La Main Section sarà quella che ha subito meno gli scossoni del cambiamento con una panoramica che attraversa il Novecento fino ad arrivare al contemporaneo di ricerca con 128 gallerie mentre Fotografie e Immagini in movimento, curata dalla piattaforma Fantom promossa da Selva Barni, Ilaria Speri, Massimo Torrigiani e Francesco Zanot, sarà la sezione in cui il rinnovamento sarà decisamente più tangibile.

A tutto questo si affiancano cinque progetti che creano un legame forte con il territorio (Solo figura e sfondo a cura di Davide Ferri, prima tappa del progetto Courtesy Emilia-Romagna con opere provenienti da collezioni istituzionali di Bologna e regione) e al contempo indagano le pieghe del contemporaneo con Oplà. Performing activities, un programma di azioni orchestrato da Silvia Fanti con l’intervento di Alex Cecchetti, Cristian Chironi, Cesare Pietroiusti e Nico Vascellari, con laboratori per ragazzi coordinati da Fondazione Golinelli, con conversazioni affidate a Flash Art e un’area di accoglienza visitatori, Hic et Nunc, creata dall’artista Flavio Favelli.

Tuttavia il contagio alla città inizierà già il 25 gennaio, qualche giorno in anticipo rispetto agli anni precedenti. Art City si presenta come un vero e proprio festival di una settimana che mira a diventare un punto di riferimento per quello che riguarda i multiformi linguaggi del contemporaneo. Il Comune ha decisamente spinto il piede sull'acceleratore con la guida di Lorenzo Balbi, Direttore Artistico del Mambo e responsabile dell’Area Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei.

Cinema Modernissimo

Foto: il Cinema Modernissimo

Solo per dare qualche numero, il programma principale si articola in 17 progetti curatoriali e in un evento speciale a cui si aggiungono un centinaio di proposte dislocate in 108 luoghi che coinvolgono almeno il doppio degli artisti. Tra le location ci sarà il cantiere del Cinema Modernissimo e il Cinema Medica Palace, istituzioni cittadine come la Pinacoteca e Villa delle Rose, posti prestati all'occasione come la Casa dei Risvegli Luca De Nigris e Porta San Donato oltre al nuovo spazio ospitato a Palazzo Bentivoglio.

Il pubblico è al centro dell’esperienza, per questo la maggior parte degli appuntamenti sarà ad ingresso gratuito o ridotto, con orari di apertura flessibili, non solo durante l’Art City White Night di sabato 2 febbraio in cui sarà possibile partecipare agli eventi fino a mezzanotte. Come già l’anno scorso, le porte del Mambo (via Don Minzoni 14) si spalancheranno per una serie di Dj set (Messnr, Huerco S., Mayo Soulomon) curati dal Locomotiv che offriranno una performance non solo da vivere ma anche da ballare. 

Ecco una panoramica sugli eventi in programma per Art City 2019:

Special project

Les gens d'Uterpan. Anthropometry | Padiglione de l'Esprit Nouveau

Main projects

Mika Rottenberg al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna (Sala delle Ciminiere)

Huerco S. Abstract-house Set al MAMbo- Museo d'Arte Moderna di Bologna (Foyer)

Goran Trbuljak. Before and After Retrospective a Villa delle Rose

Thomas Struth: Nature and Politics al MAST

Leandro Erlich. Collection de Nuages all’Oratorio di San Filippo Neri 

Geert Goiris. Terraforming Fantasies alla Banca di Bologna (Salone di Palazzo De' Toschi)

Emilio Fantin. pulsazione#1 ECO alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris

Christian Fogarolli. Stone of Madness al Museo di Palazzo Poggi

Florian Hecker. SynAsTex Korrektur all’Università degli Studi di Bologna (Scuola di Ingegneria e Architettura)

Alterazioni Video. FORZA UOVA a Voxel e Cinema Medica Palace 

Patrick Tuttofuoco. ZERO (Weak Fist) a Porta San Donato

Massimo Kaufmann. MILLE FIATE a Palazzo d'Accursio (Sala Farnese)

Jacopo Benassi. Bologna Portraits a Palazzo Bentivoglio

Carlo Valsecchi. Gasometro M.A.N. n. 3 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna (Salone degli Incamminati)

Eduard Habicher. Uni-Verso a Palazzo d'Accursio (Cortile d'Onore) 

Rob Chavasse. Shutter a TRIPLA 

Michele Spanghero. Again Anew. Before the Film al Cantiere Cinema Modernissimo 

Ogni info su: www.artefiera.it per Arte Fiera e artcity.bologna.it per Art City Bologna

Giorgia Olivieri

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