Fibrosi cistica, la vita di chi ne è affetto in un film

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Le storie raccontate in prima persona dai malati raccolte in un avvincente documentario.

"Aspettando la cura, la vita con la fibrosi cistica" testimonia il percorso quotidiano, tra sofferenze, rinunce e speranze, di chi è affetto da questa malattia genetica, multiorgano, poco conosciuta.

Prodotto dall'Associazione Lega Italiana Fibrosi Cistica - Emilia, il documentario del regista Stefano Vaja è stato proiettato a Bologna davanti al giovane pubblico del Liceo scientifico "Augusto Righi". Un percorso intrecciato di emozioni e storie raccontate in prima persona dai malati, che regala a chi lo guarda un esempio di coraggio e consapevolezza.

Vivono in attesa, senza perdere mai la speranza nella ricerca medica, nella scoperta di una cura genica risolutiva e, nei casi più gravi, nel trapianto polmonare. Doveroso allora riflettere sull'importanza generale della donazione degli organi. Con il consenso, il donatore compie un libero atto di generosità. Malgrado certe convinzioni che impongono (o imponevano) la conservazione del corpo: così come è vissuto, anche da morto.

Presentazione Del Documentario

Foto: consigliera Lifc Emilia Brunella Bonazzi e il regista Stefano Vaja 

Perché donare? Ognuno di noi può dare una risposta personale, in base al proprio credo. Alla società, il compito di promuovere il donatore come figura positiva e modello di civiltà. "Aspettando la cura, la vita con la fibrosi cistica" rappresenta esperienze di vita e di speranza recepite dai giovani liceali del "Righi" che, dopo la proiezione, hanno approfondito dubbi e questioni sulla malattia e l'importanza della donazione con i rappresentanti dell'Associazione LIFC.

Perché l'obiettivo del documentario è proprio quello di sensibilizzare i giovani, informandoli ma soprattutto facendo opera di prevenzione diretta ai cittadini di domani: la fibrosi cistica ha un'incidenza del 4% nella popolazione e può essere diagnosticata tramite un test.

Ma Bologna è solo una tappa, perché il percorso dell'Associazione LIFC continua nelle scuole... come la speranza e la vita dei suoi malati.

Valeria Forte

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