La Startup SquisEat ha presentato un progetto per ridurre lo spreco del cibo di qualità.
La giovane impresa SquisEat nell’ultimo anno si è occupata di recuperare gli alimenti nel settore della ristorazione, mettendo in relazione consumatori finali e negozi.
Il progetto invece prevede che al fine di ridurre lo spreco di grandi quantità di prodotti con ancora diverse settimane di shelf-life (periodo che va dalla produzione alla vendita), che per motivi di scadenza interna e legati alla GDO (Grande Distribuzione Organizzata), andrebbero altrimenti smaltiti, sia effettuata l’intermediazione tra le aziende produttive e gli operatori dell’Horeca (Industria Alberghiera).
In questo modo i ristoratori e gli operatori dell’Horeca accederanno a prodotti di qualità a prezzi convenienti, riducendo lo sperpero e permettendo alle aziende produttrici di trasformare il costo per lo smaltimento in guadagno.
Foto: esempio di grande distribuzione
SquisEat ha vinto con il suo straordinario progetto Hack4food, una maratona rivolta a Startup, professionisti di giovane età, ricercatori e studenti universitari che hanno idee di innovazione per la ripartenza e per lo sviluppo sostenibile della filiera cooperativa agroalimentare. Hack4food è stato l’unico progetto italiano ad essere scelto dal bando sulla ripartenza del settore agroalimentare nel periodo del lockdown.
Il premio prevede anche l’accesso al coworking Bi-Rex, la partecipazione a un evento del Future-Food Institute e la visibilità nella rete europea Smart Agri Hubs. Per la giovane impresa si tratta solo di una diversificazione delle attività, visto che la Startup è già attiva nella connessione fra consumatori e ristoranti, negozi di alimenti e rosticcerie per la vendita, a fine giornata delle rimanenze, per evitare sprechi e costi di smaltimento.
SquisEat ha già avuto diversi riconoscimenti: nel 2019 ha vinto il 1° premio nella categoria studenti di ThinK4Food assegnato da Coop Reno; è stata poi tra le vincitrici dello "Startup Day" dell’Università di Bologna; infine è stata scelta tra le 400 Startup in Italia per accedere al programma Hubber dell’acceleratore Nana Bianca.
Silvia Saronne
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