Don Milani, un cattolico controcorrente

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Don Lorenzo Milani nacque a Firenze il 26 maggio 1923, nella sua vita fu educatore e formatore.

Si convertì al cattolicesimo nel 1943 e nel settembre dello stesso anno entrò in seminario diventando sacerdote nel 1947. Nel 1954 a causa dei suoi contrasti con la Chiesa, venne allontanato e mandato a Barbiana dove realizzò una scuola utile a istruire i ragazzi del posto, un posto dove i giovani studiavano e lavoravano contemporaneamente.

Fu qui che Don Milani, con l’aiuto dei suoi ragazzi, scrisse “Lettera a una professoressa” un libro denuncia che accusava chi favoriva l’istruzione dei ricchi a scapito dei poveri e nel quale veniva criticata anche la scuola di classe che si rivolgeva solo ai ricchi. “Lettera a una professoressa” venne però pubblicato dopo la sua morte, avvenuta il 26 giugno 1967, all’età di 44 anni a causa di un linfoma e la salma è ancora sepolta al Cimitero di Barbiana.

Tra le battaglie che intraprese ricordiamo la difesa dell’obiezione di coscienza poi diventata legge il 15 dicembre 1972 con l’entrata in vigore della Legge Marcora che, a sua volta istituì il diritto all’obiezione di coscienza per ragioni morali, religiose e filosofiche, ma Don Milani si battè anche per rendere il servizio militare una libera scelta visto che all’epoca era obbligatorio.

Pensate che solo dal 2001 è stato definitivamente abolito quest’obbligo e adesso i giovani scelgono liberamente.

Alessandro Legnani

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