La montagna è madrela piccola sorgente, la culla.
Spumeggiante e ignaro scende a valle.
Nell’urgenza travolge ogni cosa.
Lo accoglie un azzurro lago che lo imprigiona con dolci lusinghe. Trova però nei gorghi la via d’uscita.
La pianura assetata l’attende.
Sinuosamente, liberamente scorre placido o tumultuoso.
Contento, negli occhi tanta ricchezza. dopo varie anse si congiunge al mare, padre di tutte le acque.
Fiorini Maria Rosa