Climate Change: gli effetti sociali nel mondo

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Una ricerca dell’Università di Bologna chiamata “oltre il panico” sull’ingiustizia sociale e climatica.

I flussi migratori sono presentati in parallelo alle evoluzioni climatiche e con la insostenibilità delle condizioni di vita di molte popolazioni di paesi in difficoltà; la campagna di sensibilizzazione europea #ClimateOfChange, guidata dall’organizzazione WeWorld, un’organizzazione che da 50 anni è impegnata a garantire i diritti di donne, bambini e bambine in 25 paesi per giungere alla sensibilizzazione di giovani dell’UE su questi temi fondamentali, ha l’obiettivo di giungere ad un superiore coinvolgimento.

Margherita Romanelli, coordinatrice dei programmi europei di WeWorld, sostiene che i cambiamenti climatici colpiscono particolarmente i paesi a basso reddito e aumentano le vulnerabilità esistenti: eventi meteo estremi, distruzione di ecosistemi, innalzamento delle temperature sono la piaga; l’adattamento delle popolazioni peggiora la situazione.

Cambogia

Foto: negozio allagato in Cambogia

La pessima attività di gestione, lo sfruttamento, la deforestazione, la desertificazione (sono monitorati Senegal, Cambogia, Guatemala e Kenia) mostrano come i fattori umani si intreccino con l’analisi oggettiva in un’esperienza immersiva, veri e propri “diari climatici”.

I flussi migratori da paesi più colpiti da disastri, che toccheranno più di 20 milioni di individui nelle indagini più recenti, giungeranno sino ai 216 Milioni nel 2050, e imporranno sempre più nettamente una politica di intesa, lungimiranza, accordo e impegno da parte di tutti i paesi, consapevolezza e rispetto nella gestione; con questa campagna di sensibilizzazione si auspica la partecipazione di 13 paesi europei.

Francesco Preda 

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