Genova si rinnova e rinasce con queste ed altre opere di design.
Il Comune di Genova, lo scorso giugno, ha introdotto in città le "panchine gentili", ovvero sedute provviste di un'illuminazione tenue in cui poter sfogliare un libro o conversare anche in orario serale e notturno. L'obiettivo principale di questa proposta è incrementare le aree urbane dedicate alla socialità ed all'elevazione culturale dei residenti, facendo risaltare al contempo i luoghi meno conosciuti, ma ugualmente splendidi, del capoluogo ligure.
Giorgia Brusemini, ideatrice e creatrice delle strutture, sostiene che gli ambienti esterni dei centri abitati costituiscano un'importante occasione di incontro per la collettività. Ciò è apparso evidente soprattutto nel corso della crisi pandemica, ormai terminata, la quale ha imposto per lungo tempo alle persone di distanziarsi e rimanere all'interno delle proprie abitazioni. Inoltre, la progettista aggiunge di aver riscontrato (durante i controlli preventivi) un intenso legame fra il nucleo storico di Genova ed i suoi cittadini. Difatti, essi stessi, si occupano di preservare questa parte del territorio comunale, oltre ad abitarci.
Foto: paesaggio urbano tramonto
La luminosità delle installazioni denominate "Leggera", risulta invitante ma non aggressiva, permettendo a queste ultime di inserirsi in maniera delicata nell'ambiente nel quale sono collocate. Le panchine, tuttavia, rappresentano soltanto un piccolo elemento del vasto progetto #LightingForGenoa, che ha il fine di rigenerare il cuore della città attraverso la sistemazione di impianti illuminanti fissi nelle zone frequentate in misura minore. Tale iniziativa è stata presentata in seguito alla proclamazione di Genova "Capitale italiana del libro" per l'anno 2023.
Oggi, gli apparati realizzati nell'ambito di #LightingForGenoa arricchiscono il paesaggio della metropoli marittima, incentivando la fruizione dei suoi scorci dimenticati e suggerendo modalità innovative per vivere questi ultimi al meglio.
Vi piacerebbe ce ne fossero anche nella città felsinea?
Fonte: www.mezzopieno.org
Francesco Forestieri
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