Il percorso delle Imprese tra sfide ed opportunità.
Il tema dell’uguaglianza di genere risulta essere centrale oggi nel dibattito sulla sostenibilità per le imprese, come ribadito anche dallo studio “Vantaggi economici dell’uguaglianza di genere nell’Unione Europea” condotto dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE). Lo studio evidenzia come il miglioramento in termini di uguaglianza di genere produca numerosi impatti positivi sulle persone e sulla società, tra cui l’aumento costante del prodotto interno lordo (PIL) e un più elevato livello di occupazione e di produttività.
La legislazione ha fornito un’importante spinta nell’ottica del raggiungimento di questi obiettivi con iniziative che possano portare le imprese ad avviare i necessari processi capaci di generare questa trasformazione. Nell’ambito del PNRR, infatti, il legislatore ha previsto lo stanziamento di 9,81 miliardi di euro per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale, tra cui figura la Certificazione di parità di genere che, oltre a rafforzare l’immagine e la reputazione aziendale, consente alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali e a premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei.
Immagine: Parità di genere
La Certificazione è applicabile a qualsiasi tipo di organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalla dimensione e dalla natura dell’attività. La UNI/PdR 125:2022 prevede infatti una flessibilità nella sua applicazione, andando ad adattarsi sia alle caratteristiche dei vari settori produttivi, sia alle dimensioni aziendali.
Più nello specifico, la Certificazione di parità di genere è nata con l’obiettivo di:
- Migliorare le condizioni di lavoro, la parità di genere e la democrazia paritaria;
- Essere maggiormente attrattivi e fidelizzare i lavoratori e lavoratrici;
- Ottenere un punteggio migliore per la concessione di aiuti di Stato e finanziamenti pubblici in generale;
- Ottenere un punteggio più alto in gare di appalto per acquisizione di servizi e forniture;
- Acquisire un vantaggio competitivo su scala nazionale e internazionale.
Il percorso verso l’ottenimento della Certificazione risulta però essere spesso complesso e tortuoso per le Imprese, che si trovano a dover identificarne le sfide e ad avviare processi che possano trasformarle in opportunità, nell’ottica del raggiungimento di questo rilevante obiettivo dal potere trasformativo.
Per questo Impronta Etica ha organizzato nel mese di gennaio scorso un appuntamento del suo format “Soci Caffè” dedicato a questo tema, riunendo diverse imprese appartenenti ai più disparati settori che potessero confrontarsi e scambiare buone pratiche.
I principali punti emersi dal dibattito sono:
- La Certificazione non deve rappresentare un punto di arrivo, ma un punto di partenza per migliorare la propria struttura aziendale e progredire in un’ottica di raggiungimento di parità di genere, cogliendo i benefici del percorso stesso verso il suo ottenimento.
- Risulta spesso più sfidante per le imprese operanti in determinati settori con un alto tasso di presenza maschile avviare i processi necessari al raggiungimento della Certificazione di parità di genere. Tuttavia, la volontà di ottenere la Certificazione può risultare uno stimolo ad avviare riflessioni interne su questo tema, aumentando il livello di consapevolezza e sensibilità che può in futuro abilitare il percorso di cambiamento partendo da piccoli step che generino un impatto reale nel lungo periodo.
- Tra le principali leve abilitanti all’ottenimento della Certificazione è di fondamentale importanza il coinvolgimento attivo della direzione nella pianificazione e riorganizzazione dell’ambiente di lavoro.
Immagine: Impronta Etica Logo
- Le imprese hanno sottolineato come la Certificazione di parità di genere vada intesa come una leva che consente di guidare le aziende attraverso un profondo cambiamento strutturale e culturale riguardo al tema della discriminazione di genere, permettendo di: porre fine alla violenza di genere, combattere gli stereotipi di genere, colmare il divario di genere nel mercato del lavoro, raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici, affrontare il problema del gap retributivo, conseguire l'equilibrio di genere nel processo decisionale e nella politica;
- Una maggiore attenzione rispetto la parità di genere permette alle aziende di affrontare il tema del miglior equilibrio tra vita personale e lavorativa, impattando sul benessere generale dei lavoratori e lavoratrici.
Per concludere, in un contesto in cui le disparità di genere nel mondo del lavoro sono ancora riscontrabili, soprattutto a livello di prospettive di carriera, di qualificazione professionale, di formazione imprenditoriale, di parità di retribuzione, la Certificazione di parità di genere rappresenta un ulteriore passo avanti per le istituzioni e le organizzazioni verso la realizzazione di un cambiamento culturale che permetta l’eliminazione delle disparità di genere.
A cura di Impronta Etica
Impronta Etica è un’Associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001 per
la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI).