Firmato il documento congiunto dalle Associazioni di Categoria.
Dal 2017 ad oggi le principali organizzazioni del mondo imprenditoriale aderenti all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) si sono impegnate con il “Patto di Milano” portando avanti diverse attività/iniziative/progetti per valorizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile all’interno delle singole realtà associative e verso gli iscritti, promuovendo in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’innovazione dei modelli di business, la partnership con tutti i portatori d’interesse e l’utilizzo della finanza etica e responsabile al fine di contribuire a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
Alleanza delle Cooperative Italiane, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, CIA-Agricoltori Italiani, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), Confcommercio, Confindustria, Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FEBAF), Federteziario, Unioncamere, Utilitalia: sono 11 le Associazioni che lavorano insieme da vari mesi con il coordinamento congiunto di Impronta Etica, Fondazione Sodalitas e CSR Manager Network, all’interno di un percorso di scambio e confronto sui temi della sostenibilità nel mondo delle imprese organizzato dall’ASviS.
Foto: cubetti con scritta Resilient
Nel mentre il Governo si accinge a redigere il "Recovery and resilience plan" italiano e la transizione ecologica, grazie anche alla determinazione della Commissione Europea, si impone, con il rilievo che merita, nelle agende di tutte le Istituzioni coinvolte, le Associazioni di imprese aderenti all'ASviS e sottoscrittrici del "Patto di Milano", nel riconfermare gli impegni in tema di sostenibilità assunti, hanno ritenuto utile sottoporre al decisore politico e ai partner sociali il loro punto di vista in merito alle condizioni indispensabili perché la transizione possa essere condotta con equità e concludersi con successo.
Le 11 Associazione sono unanimemente convinte che la transizione, per quanto ineludibile, potrà essere portata a compimento positivamente solo se sarà accettata dalle fasce più deboli della popolazione e da coloro (lavoratori ed imprese), che ne subiranno l'eventuale impatto, e che sarà accettata solo se sarà percepita come eticamente e socialmente equa. Nello stesso tempo ritengono che la transizione ecologica presenti enormi opportunità di sviluppo e di crescita, che il Paese dovrà essere pronto a cogliere.
Sulla base di queste convinzioni, ne è scaturito un documento nel quale si propone al Governo un'agenda contenente undici punti, dalla realizzazione dei quali dipenderà il successo della transizione e la possibilità per il Paese di uscire dalla crisi più forte, più competitivo e più resiliente.
Immagine logo Impronta Etica
Con questo documento, le Associazioni intendono fare un appello al decisore politico affinché il tema della transizione verso la sostenibilità venga posto, con convinta determinazione, al centro dell'agenda politica, e sia parte fondamentale del "Recovery and resilience plan" italiano quale elemento chiave per lo sviluppo e la crescita del Paese, tanto più necessario in questa delicata fase di ripresa post-Covid.
Il documento è stato presentato il 28 settembre in occasione dell’evento organizzato dal Gruppo di Lavoro “Finanza per lo Sviluppo Sostenibile” con il supporto del Gruppo di Lavoro “Patto di Milano” dell’ASviS, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile in cui è stato analizzato come l’Agenda 2030 possa supportare la finanza pubblica nel fornire risposte efficaci alle esigenze di crescita del Paese rispondendo a due domande: come agganciare ripresa e sviluppo sostenibile? Come indirizzare la ripresa verso una giusta transizione?
È possibile scaricare il documento “Per una giusta transizione” a questo link.
A cura di Impronta Etica
Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001 per
la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI).