Cartelle cliniche, disegni, foto e protesi: l’archivio del Rizzoli si svela all’Archiginnasio.
Leggere la storia attraverso le cartelle cliniche di 100 anni fa. Accade all’Archiginnasio con “Il fronte in corsia. Il Rizzoli nella retrovia della Grande Guerra”, la mostra che dà l’avvio al progetto di valorizzazione del prezioso archivio dell’Istituto Ortopedico Rizzoli. Una documentazione unica che esce per la prima volta dalle sale di San Michele in Bosco per raccontare il nostro paese attraverso le sue ferite, quelle dei soldati rientrati dal fronte e curati tra il 1915 e il 1922.
Sono 3500 le cartelle mediche inventariate nel 2003 dal professore dell’Università di Torino Franco Motta che, innamorato di questo materiale, ha ideato insieme alla ricercatrice Mila Fumini e a Comunicamente la mostra che sarà possibile visitare da sabato 25 novembre. Ovviamente quello che sarà esposto tra il Teatro anatomico dell’Archiginnasio e le teche del quadriportico antistante è solo una selezione.
Foto: soldato Muti Ugo
Grazie al lavoro divulgativo delle organizzatrici, le cartelle diventano un ritratto dell’Italia dell’immediato dopoguerra. Erano milioni gli uomini che avevano bisogno di cure e che dovevano in qualche modo essere reintegrati nella società: al Rizzoli già nei primi anni del '900, grazie al genio del professor Vittorio Putti, si applicavano le prime protesi che potevano garantire al mutilato un ritorno ad una vita quasi normale. Ogni cartella custodisce la storia del soldato, le modalità del suo ferimento, le cure previste e in certi casi, anche i disegni a mano delle operazioni che si svolgevano sul tavolo operatorio.
Le fotografie di alcuni di questi uomini accolgono il visitatore che sul tavolo del teatro anatomico può vedere protesi di inizio secolo e alcuni strumenti chirurgici usati per le amputazioni. Nulla di splatter o di ostico in questo viaggio nel tempo che ci porta indietro di un secolo. La biblioteca dell’Archiginnasio inoltre, sempre attenta a divulgare e condividere digitalmente il suo patrimonio, nei prossimi mesi lancerà una sezione dedicata alla Prima Guerra Mondiale per dare l’opportunità al visitatore virtuale di sfogliare opuscoli, giornali, volantini e immagini del conflitto a cent’anni dalla sua fine.
Foto: strumenti chirurgici della Prima Guerra Mondiale
Per immergersi ancora di più in quelle atmosfere alle 18:00 di oggi 24 novembre durante l’inaugurazione, si potrà assistere all’azione scenica preparata da Massimo Manini “Rapporto bianco”: accompagnato da Claudia Rotta, l’attore e regista interpreterà i diari dei feriti di fronte al pubblico che si ritroverà in un ospedale da campo di quel tempo.
Fino al 31 dicembre, lunedì-venerdì dalle 10:00 alle 18:00, sabato dalle 10:00 alle 19:00, domenica e festivi dalle 10:00 alle 14:00 (ingresso Teatro anatomico 3 euro).
Giorgia Olivieri
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