L’importanza del linguaggio nella disabilità

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Smettiamola! Abbandoniamo l'idea di considerare le persone disabili come "speciali".

Il recente episodio che ha coinvolto il cantautore Antonello Venditti, il quale durante un concerto in Puglia ha definito una ragazza con disabilità come "speciale", ha riacceso un dibattito annoso e tuttora rilevante sul linguaggio usato per descrivere le persone con disabilità. Questo incidente non è isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di utilizzo di termini che, pur essendo spesso intesi come positivi, possono risultare problematici.

"Speciale" è un termine che può implicare una distinzione che finisce per isolare piuttosto che includere. Questo si unisce a una lunga lista di aggettivi come "grande", "eroico", "fenomenale", spesso attribuiti a persone con disabilità in vari contesti. Questa tendenza si osserva non solo nello sport, ma anche in contesti educativi e lavorativi. Quando un giovane con disabilità completa gli studi o raggiunge un obiettivo, spesso viene celebrato come un "fenomeno". Tuttavia, questa reazione, per quanto benevola, può essere percepita come condiscendente, perché ignora che questi successi, pur richiedendo sforzi notevoli, rientrano in esperienze di vita che tutti affrontano.

Cartello Con Scritta

Immagine: cartello con scritta "Correttezza politica le parole hanno potere"

L'uso di aggettivi "eccezionali" nel descrivere il soggetto disabile può contribuire a una visione distorta e semplificata della disabilità stessa. Un'eccessivo ottimismo, che esalta ogni traguardo raggiunto da una persona disabile come "fenomenale" o "incredibile", può avere l'effetto contrario di quello desiderato. Invece di normalizzare e integrare, finisce per accentuare la differenza e per mettere in risalto una presunta eccezionalità che non sempre riflette la realtà.

Adottare un linguaggio rispettoso non significa sminuire le difficoltà o le sfide affrontate dalle persone con disabilità, ma piuttosto riconoscerne la loro individualità e trattarli come membri a pieno titolo della società.

Chiara Garavini

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