Un anno, in un secolo, molto importante per l’Associazione dei non vedenti.
Il 24 ottobre a Genova, c'è stata la manifestazione organizzata da UICI, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, per celebrare il primo secolo di esistenza. Un viaggio in tutto il paese, per raccontare la storia della fondazione, di come essa ha cambiato radicalmente la vita di migliaia di persone con disabilità sensoriale.
Nelle varie tappe sono stati realizzati diversi laboratori in cui sperimentare cosa significa vivere in totale assenza di luce, eventi artistici e sportivi, con l'obiettivo evidenziare le molteplici battaglie, che negli anni, sono state affrontate e vinte, con la consapevolezza che ce ne saranno di nuove. Il 1920 segna una data importane per le persone con disabilità visiva, nasce l’Unione Ciechi. La nascita dell’Unione deriva dall’intuizione, che le persone non vedenti possono esprimere al meglio le potenzialità, l’autonomia, se inserite nella società
Tra i tanti temi affrontati, oltre alla formazione didattica, viene messo in evidenza l’importanza e il valore dell’alfabeto Braille; alfabeto, che ha permesso a tutte queste persone di leggere e scrivere, dando di fatto quella libertà che prima non c’era. All’inaugurazione dei cent’anni, il Presidente Mario Barbuto, ha sottolineato che, l’associazione non è solo una figura istituzionale, bensì un punto di riferimento, un posto caldo e accogliente per tutti, specialmente per chi si sente schiacciato dalle difficoltà, una vera e propria casa.
Immagine: grafica a rappresentare il Centenario UICI
Durante questo secolo, molti sono stati i Presidenti che si sono succeduti, tutti spinti dallo spirito di abnegazione, nessuno si è risparmiato, hanno donato tutto per svolgere il lavoro in maniera eccellente. Ovviamente, come c’era da aspettarsi, il pubblico accorso alla manifestazione è stato numeroso e ha potuto sperimentare gli sport quali: lo Showdown, il Judo bendati e inoltre ha potuto sostare presso il bar allestito e gestito da personale non vedente.
Molto suggestivo e di grande interesse è stato il laboratorio messo a punto dall’artista giapponese Liku Takahashi. L'artista, ricrea dipinti, utilizzando una nuova tecnica di pittura, con granelli di sabbia di varie fattezze, i granelli uniti a oli essenziali colorati, permette ai non vedenti di “vedere” le varie opere artistiche. Tutte le 17 città coinvolte nella manifestazione condividono che, solo con l’esperienza e gli strumenti messi a disposizione, si possono raggiungere i livelli di autonomia e indipendenza necessari per una maggiore integrazione sociale e lavorativa delle persone con disabilità, grazie anche alle nuove tecnologie.
Per concludere, anche il mondo scolastico ha dato il suo contributo e per questo sono stati invitati gli alunni a creare una storia tattile, che raccontasse la storia centenaria dell’UICI
Valter D’Angelillo
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