In Emilia-Romagna nel 2020 si concluderà l'importante progetto SOS4LIFE.
L’iniziativa SOS4LIFE, cofinanziata con fondi europei e destinata a concludersi nel settembre 2020, ha fatto proprio l’obiettivo di dimostrare l’applicabilità a scala comunale del 7° Programma di Azione ambientale, della Comunità Europea con l’obiettivo del “consumo netto di suolo zero” al 2050.
Lo studio coordinato dal Comune di Forlì, ha coinvolto sia soggetti pubblici quali la Regione Emilia-Romagna, i Comuni di Carpi, di San Lazzaro di Savena e il CNR-Ibe (Istituto di Bioeconomia), sia rappresentativi soggetti privati come Ance Emilia-Romagna (Associazione regionale dei costruttori edili) e Legambiente Emilia-Romagna. Le conclusioni di questa iniziativa dovrebbero fornire elementi utili per una equilibrata implementazione delle normative a livello regionale, come un aiuto agli Enti locali per coniugare sviluppo economico e contenimento del consumo di suolo.
Foto: scavatore su terrapieno
Il progetto SOS4LIFE, ancora prima di concludere il proprio iter di elaborazione, ha già raggiunto un importante ed inaspettato successo. Nel 2019 è infatti risultato fra i vincitori del Premio Urbanistica 2019, assegnato annualmente dalla Rivista Urbanistica dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, ai progetti maggiormente votati dai visitatori in occasione della rassegna nazionale Urban Promo che si è tenuta a Milano.
Gli effetti, spesso disastrosi, degli eventi meteorologici sono ormai sotto gli occhi di tutti. In Italia è ancora bloccato in Parlamento un Disegno di Legge nazionale sul contrasto al consumo di suolo, mentre sono state approvate specifiche leggi da parte di alcune Regioni. Fra queste c’è anche l’Emilia-Romagna che, con la legge n. 24 del 2017 (“Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”), ha saputo coniugare la finalità del contenimento del consumo di suolo con la regolamentazione della rigenerazione del territorio urbanizzato, inserendo anche un importante periodo transitorio.
L’iter del progetto si è sviluppato partendo da una prima fase di ricognizione in loco di esperienze europee, in particolare visionando realtà tedesche come quelle di Dresda e di Stoccarda. Parallelamente si è arrivati alla condivisione di indicatori e di definizioni di consumo ed impermeabilizzazione del suolo. Il passo successivo è stato quello ricostruire l’evoluzione storica del consumo di suolo in ciascuno dei tre territori comunali partner dell’iniziativa, a partire da mappe, cartografie storiche e foto aeree disponibili in una regione come l’Emilia-Romagna.
Immagine: consumo di suolo report al 2008 a cura di © GeoER
Ognuno dei tre Comuni, analizzando il proprio strumento urbanistico generale, ha, poi, prodotto mappe dettagliate che rappresentano lo stato aggiornato (ed aggiornabile) del consumo di suolo e del livello di impermeabilizzazione del territorio urbanizzato. La piena consapevolezza che il suolo è un bene limitato ed i vari suoli non sono tutti uguali, dovrà spingere le future pianificazioni territoriali alla tutela di quelli di migliore qualità e indirizzare le trasformazioni urbane residue verso le aree di minor pregio.
Una specifica campagna di studio, condotta da CNR e Regione, mediante numerosi sondaggi ed analisi dei campioni di terreno prelevati, è stata dedicata ai suoli permeabili nel territorio urbanizzato di Carpi. Infine è utile sottolineare che il progetto ha negli obiettivi da raggiungere anche la realizzazione di tre interventi dimostrativi di "desigillazione" di superfici impermeabilizzate con ripristino a verde: uno per ciascuno dei tre Comuni partner.
Il "desealing" è una delle modalità di compensazione del consumo di suolo prevista anche nella normativa regionale, pertanto il meccanismo di scambio di crediti di superficie desigillata sono stati oggetto di un'altra Linea Guida predisposta nell'ambito del progetto. Per qualsiasi approfondimento, è possibile collegarsi allo specifico sito.
Giulio Capello
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