Sfide ed opportunità nello scenario post pandemico.
La pandemia da Covid-19 ha imposto l’esigenza di rispondere alla situazione emergenziale con l’introduzione su ampia scala dello Smart Working, portandolo a far parte delle nostre vite e del dibattito comune. Oggi, superata l’emergenza della crisi sanitaria, vediamo lo Smart Working affrontare una nuova fase, affermandosi come un possibile modello lavorativo a lungo termine capace di rispondere a bisogni e necessità di uno scenario sociale mutato in modo irreversibile. Questo ha portato le imprese e la Pubblica Amministrazione a ragionare e a discutere su come affrontare questa evoluzione in atto nel modo più ottimale, gestendone le complessità e potenziandone le opportunità. Nel territorio emiliano-romagnolo è nata, proprio con questo obiettivo, la Rete SmartBo: la prima rete territoriale promossa dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana, per la promozione del lavoro agile che comprende attualmente 36 organizzazioni tra pubbliche e private, tra cui molte imprese socie di Impronta Etica.
Foto: office from home
La rete nasce nel 2019 con l’idea di iniziare a lavorare su un progetto pilota circa il lavoro agile, considerandolo già come un tema rilevante molto vicino al mondo dell’etica, della sostenibilità e dell’inclusione. Con l’arrivo della pandemia, il primo tavolo di lavoro a cui già avevano aderito spontaneamente diverse imprese, è evoluto in un accordo territoriale aperto e con coordinamento pubblico, a cui le imprese del territorio possono prendere parte per approfondire, ampliare e confrontarsi circa il tema dello Smart Working e dell’evoluzione in atto nel mondo del lavoro. Attraverso una serie di incontri, attività e momenti formativi, i firmatari della rete condividono esperienze, best practice e riflessioni con lo scopo di comprendere come meglio implementarlo nella propria realtà e diffonderne l’impatto positivo su ampia scala nel territorio.
In questi anni di sperimentazione di nuove forme di lavoro, si è potuto constatare infatti la grande quantità di impatti positivi che si sono verificati. Le persone hanno vissuto un significativo miglioramento della propria qualità della vita grazie al lavoro agile, permettendo una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata, e una migliore gestione del tempo libero e quindi a un generale miglioramento del benessere dei dipendenti. Un altro elemento da considerare, quando si parla di Smart Working, sono invece gli impatti prodotti sulla mobilità con una riduzione del traffico dovuto ai ridotti spostamenti verso sedi di lavoro spesso lontane, e comportando così un ripensamento della viabilità cittadina e ad un’ottimizzazione del servizio di trasporto pubblico. Infine, lo Smart Working ha un forte impatto sul territorio, grazie alla possibilità di lavorare in luoghi alternativi o nella propria abitazione. In tale contesto, le aree periferiche delle città vivono una fase di riqualificazione, spesso vittime di uno spopolamento dovuto alla migrazione della forza lavoro verso le aree centrali dove sono collocate le principali sedi.
Immagine: donna che lavora da casa
Proprio per la grande portata e complessità di questo tema, è bene riconoscere anche le relative sfide che le imprese devono prendere in considerazione nell’implementazione di questo nuovo modello, tra cui:
- il necessario ripensamento dei tradizionali spazi comuni e degli uffici ormai spesso inadeguati alle nuove necessità della forza lavoro, per implementare una modalità ibrida che motivi le persone a conciliare il lavoro da remoto con la presenza nelle sedi fisiche;
- la strutturazione di una nuova cultura aziendale sensibilizzata al tema e ingaggiata in questa transizione che abiliti il cambiamento in modo efficace;
- il ripensamento della gerarchia e della struttura aziendale spesso ancora molto verticale, rigida e poco adatta a questa nuova realtà flessibile dove i lavoratori hanno sempre più autonomia a discapito del diretto controllo esercitato dai superiori;
- i rischi derivanti dalla scelta di eliminare lo Smart Working come modalità aziendale, rappresentati dalla possibile perdita di forza lavoro o dalla scarsa attrazione di giovani talenti che lo reputano elemento fondamentale.
Se le sfide sono senza alcun dubbio numerose, altrettanto lo son le opportunità che l’adozione del lavoro agile comporta da parte delle organizzazioni:
- meno costi di gestione della sede di lavoro dati dalla scelta di giorni di chiusura favorendo la possibilità di lavorare da casa, in particolar modo in relazione ai costi energetici, oggi particolarmente gravanti data la situazione di crisi;
- l’upskilling di competenze per la propria forza lavoro in risposta alla forte spinta che lo smart working ha dato all’uso del digitale e alle tecnologie, oltre che ad un maggiore sviluppo di soft skills che permettono una maggiore autonomia nella gestione del proprio tempo e dei propri compiti;
- una maggiore produttività come conseguenza di una crescente soddisfazione delle persone e di un maggiore ingaggio dato dalla fiducia offerta dall’impresa;
- una maggiore resilienza data dalla strutturazione di nuovi modelli di lavoro incentrati sulla flessibilità, che consentono una migliore preparazione ad eventuali futuri shock e sfide di sistema.
Immagine: logo di Impronta Etica per i 20 anni di attività
Per concludere, appare ormai evidente come lo Smart Working non comporti solo la possibilità di poter lavorare da un luogo alternativo rispetto al proprio ufficio, ma rappresenti un radicale cambiamento nella mentalità e nella concezione del modo di lavorare in senso più profondo, portando con sé numerose sfide ed opportunità. In termini più ambiziosi, questa evoluzione spinta dalla crisi pandemica, comporta la possibilità di costruire un modello lavorativo flessibile che incontri i bisogni delle persone e che porti ad un maggiore benessere e produttività, svincolandosi dalla rigidità del luogo e dell’orario lavorativo, proponendo un’organizzazione del lavoro autonoma basata su obiettivi. Ciò che è comprovato è che questa evoluzione oggi non è più ignorabile e ogni impresa si trova a dover riflettere su come affrontarla al meglio, cercando una propria personale strada per implementare questi cambiamenti in modo graduale e progressivo, costruendo nuove modalità e nuovi sistemi.
A cura di Impronta Etica
Impronta Etica è un’associazione senza scopo di lucro costituitasi nel 2001 per
la promozione e lo sviluppo della sostenibilità e della Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI).