Ho vergogna del mondo d’oggi,

a partire dal pensiero su me stesso

per essere stato un gran vigliacco,

ora in lacrime per le mie azioni sgradevoli

e mi ero pure permesso di criticare gli altri.

 

Mi sento in colpa solo ora

bloccato a valutarmi, essendo

rimasto troppo a lungo in quella strada

condotta senza prendere mai coraggio

una via sbagliata, un fallimento

subito anche dalla mia famiglia.

 

Da chi mi circonda ormai sono smascherato

e col disprezzo condannato

col timore di fare uguale in futuro e

ripetere, meglio essere soli

fuga del pentito,

ma riuscirò a stare a questa condizione?

 

Ora riuscirò a mantenere giusta condotta?

In tutto il mondo varie carogne ma

almeno c’è la coscienza di un pentito…

è essenziale.

 

Cinzia Badalucco

 

La montagna è madrela piccola sorgente, la culla.

Spumeggiante e ignaro scende a valle.

Nell’urgenza travolge ogni cosa.

Lo accoglie un azzurro lago che lo imprigiona con dolci lusinghe. Trova però nei gorghi la via d’uscita.

La pianura assetata l’attende.

Sinuosamente, liberamente scorre placido o tumultuoso.

Contento, negli occhi tanta ricchezza. dopo varie anse si congiunge al mare, padre di tutte le acque.

Fiorini Maria Rosa

Momenti di apatia
sensi di vuoto
pensieri fastidiosi
ricordi devastanti.

Gesti che potevi fare
e non hai fatto.
Parole che potevi dire
e non hai detto.

Giorni lunatici, bui
sembrano non vogliano più lasciarti.
Poco alla volta, per fortuna
ritorna il sereno.

Fiorini Maria Rosa

 

Che senso ha vivere?

se si deve sempre soffrire?

in questo mondo infame di dolore

senza più armonia né pace nel cuore,

dove si cela l’oscura rabbia,

di un’intera popolazione,

che nel loro paese natio,

i loro cari hanno perduto oddio.

 

Che senso ha vivere?

se si deve sempre morire?

in questo mondo crudele, senz’onore

dove il terrorismo invade la mente,

come arma letale di gente,

sempre pronta a fare del male,

a persone innocenti

per motivi politici, religiosi.

Fermiamoci! E diciamo basta!

Basta a soprusi e dolore,

e cerchiamo di lottare,

con tutto l’amore

che abbiamo nel cuore

contro queste persone dal cervello

di metallo,

e dal cuore di latta

per vincere la nostra battaglia

contro il terrorismo

e riportare la pace nella nostra Europa.

 

Barbara Ventura

 

Ricordo ancora quella sera d’estate,
in quel bosco meraviglioso,
vidi delle rose.

O rose notturne, d’amore,
di felicità,
di speranza, di gioia,
brillate ogni sera,
al chiaro di luna.

O dolci rose notturne,
quando ero triste,
pensavo a voi,
emi tornava l’allegria.

O dolci rose notturne,
anche se quell'estate
è già passata
per me un grande
ricordo per sempre resterà.

Barbara Ventura

Gruppo di poesia "Io Poeto" dell'Auser di Bologna

© www.kingofwallpapers.com

Com'è triste la sera sulla città
perché la gente più non sa amare
prova odio e rancore,
rabbia e dolore dentro al cuore.

Scenderà presto il silenzio,
ed il pianto calerà dal viso
dalle persone che vivono in questo mondo
falso e bugiardo,
che lotta con grinta e rabbia
sino alla morte,
per non soccombere
davanti agli ostacoli
senza preamboli
che gli pone la vita
sino al raggiungimento della propria fragilità infinita.

Barbara Ventura

 

Sembra il mare oggi il cielo color cobalto.

Tante piccole nuvole

formano bianche ondine mosse dal vento.

Intanto da Ovest stanno giungendo

veloci greggi di nuvole scure

per unirsi alle bianche sorelle

e coprire l’azzurro residuo.

Fiorini Maria Rosa

La strada si sveglia sbadigliando
Sotto i lampioni,
Sgrana gli occhioni
E si mette a cantare
“È ora di alzarsi, basta sognare!” 

Sono passato dal sonno alla veglia
Che è appena suonata la sveglia
Le lancette fosforescenti,
Segnano le sei, accidenti a lei! 

Ecco che inizia una nuova giornata,
E la fatica è assicurata
La saracinesca d’una bottega,
S’alza sferragliando come una sega. 

Il motore di un camioncino
Tossisce a strappo, poverino!
Dalla villetta di fronte
Giunge il pianto di un bambino. 

A questo punto mi stiracchio
E comincio a pensare
“Sei un pendolare, mica un signore!
Alzati in fretta, lavoratore! 

La tua vita è laggiù,
Nella fabbrica lontana
Ed è lunga la settimana!”

Silvana La Valle

Gruppo di poesia "Io Poeto"  dell'Auser di Bologna

Sento il richiamo intermittente dell’assiolo
chiu chiu chiu.
La speranza in un sonno che non viene.
Vago nei pensieri: il film del giorno andato
Il ripasso di poesie- rifletto.
Le trovate di mio nipote- rido.
Conto gli inquilini della scala
chi è morto
chi ha un nuovo compagno
gli ultimi arrivati.
Suona l’una, gli occhi ancora spalancati.
Il mistero della vita.
La paura della morte.
Suonano le tre.
Dalla finestra entra il raggio algido della luna.
Lo fisso, chiudo gli occhi e mi addormento. 

Fiorini Maria Rosa

Il bianco di queste pareti espande luce in questa casa, in ogni angolo

dove fisso lo sguardo in fondo e sull’alto

piano piano salendo le scale, ma poi mi fermo lì

perché non sento rumore, nessuna presenza ma solo brividi di solitudine in ogni stanza.

Finalmente i miei due fratelli rientrano

il camino è acceso, fiamme di allegria ma la legna non è abbastanza.

Cinzia Badalucco

L’inverno sembra passato
facciamo festa!
Bruciamo i vecchi pensieri,
ne arriveranno di nuovi.
Travestiamoci da buoni o da cattivi,
come si vuole.
Le maschere ci aiuteranno.
Gettiamo coriandoli dai mille colori,
In un turbinio d’aria, il vento
li porterà per le strade a rallegrarci.
E balli, danze, canti
dolci, frittelle, chiacchiere!
È martedì grasso,l’ultimo di Carnevale!
Ci attende una lunga quaresima,
copriamoci il capo di cenere.

Maria Rosa Fiorini

Gruppo di poesia "Io Poeto"  dell'Auser di Bologna

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