Manifestazione impegnata, senza trascurare la dimensione gioiosa, a cui il festival ha abituato negli ultimi tempi.
L’edizione numero 14 del Biografilm parte dal cuore della città con la proiezione in Piazza Maggiore in programma giovedì 14 giugno alle 21:45 di “My Generation” di David Batty, il film in cui sir Michael Caine racconta lo straordinario periodo della Swinging London.
Fino al 21 giugno, in nove sale cinematografiche cittadine, saranno proiettati 93 titoli tra cui 79 anteprime nazionali, 19 anteprime europee e internazionali (di queste 14 sono le anteprime mondiali) per un ricchissimo calendario di appuntamenti, realizzato anche grazie a numerose partnership come quelle con Unipol e Hera, condito da incontri, laboratori, eventi e concerti disseminati in sette location sparse per il centro.
«In un momento in cui l’unica soluzione a problemi complessi sembra essere quella di innalzare muri, noi abbiamo scelto come tema di questa edizione del festival la comunità» specifica Andrea Romeo che del Biografilm è il direttore artistico alludendo al contempo sia all'attualità sia alla capillarità di un festival che arriva in periferia con le proiezioni all'Antoniano, al Galliera e all'Orione e in alcuni comuni della Città Metropolitana (prima tappa a Castel Maggiore il 26-27-28 giugno con tre proiezioni gratuite in Piazza Giorgio Amendola).
Foto: scena tratta dal documentario "Iuventa"
Uno degli obiettivi della manifestazione è da sempre catturare la contemporaneità cercando di offrire gli strumenti per comprenderla attraverso documentari, film di finzione e biopic. Tra questi “Iuventa”, il documentario che racconta il tentativo da parte di alcuni attivisti di salvare nel Mediterraneo chi fugge dall'Africa, “Storie del dormiveglia” di Luca Magi che accende i riflettori sulle vite degli ospiti senza fissa dimora del dormitorio bolognese Rostom e “Libre” di Michael Toesco sul tema dell’immigrazione.
Non è un caso che il festival da quest’anno abbia lanciato il progetto Biografilm Welcome rivolto sia a chi dall'estero ha scelto di vivere in Emilia-Romagna ma anche ai rifugiati che potranno accedere gratuitamente alle proiezioni. Lo sguardo della manifestazione sulla contemporaneità svela con “The Cleaners” i segreti dietro la censura di colossi del web, porta una testimonianza della campagna presidenziale di Trump con “Our new President” per passare al primo contatto con il sistema educativo di un gruppo di bambini disabili mostrato in “À l’école des philosophes” fino a “Out”, il montaggio di video reali di giovani omosessuali alle prese con il proprio coming out.
Madrina del festival di quest’anno sarà Camélia Jordana: vista l’anno scorso in “Due sotto il burqa” torna con “Le brio” in cui recita accanto a Daniel Auteil. Impossibile dettagliare ogni sfumatura del festival. Scegliendo il fil rouge degli ospiti in arrivo a Bologna si può citare Carlos Saura, il regista che ha girato il documentario “Renzo Piano: the architect of light”, Peter Greenaway, protagonista del film girato dalla moglie Saskia Boddeke “The Greenaway Alphabet”, Tea Falco che presenterà in veste di regista “Ceci n’est pas un cannolo” e Marcello Fonte, fresco di Palma d’Oro a Cannes per la sua interpretazione in “Dogman”.
Foto: il regista e drammaturgo Orson Welles
Tra le storie di vita vera che passeranno sugli schermi di Biografilm, solo per citarne alcuni, “Jane Fonda in five acts” di Susan Lacy, “The eyes of Orson Welles” di Mark Cousin, “McQueen” sulla vita dello stilista Alexander, “Theatron. Romeo Castellucci” di Giulio Boato e “Whitney”: si tratta della seconda proiezione mondiale dopo Cannes del documentario dedicato all'indimenticata Whitney Houston.
Per tutta la durata del festival inoltre, rinnovato l’appuntamento con il Biografilm Park: nel Parco del Cavaticcio concerti, dj set e street food per un momento di relax e ristoro tra una proiezione e l’altra. Ogni informazione sul programma, le formule di ingresso e sugli eventi il sito da consultare è: www.biografilm.it
Giorgia Olivieri
BLOG COMMENTS POWERED BY DISQUS