Guillermo del Toro, possibile Oscar del 2018

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Il celebre regista, dopo il Golden Globe, auspica nell’ambita statuetta per il suo capolavoro di fantasia e amore.

“La forma dell’acqua” è il film per il quale del Toro ha ricevuto importanti candidature agli Oscar, tra cui “Miglior regista” e “Miglior film”, due delle nominations più prestigiose e ambite e che dopo aver ricevuto già il Golden Globe come miglior regia sembrano molto vicine. È un regista davvero poco convenzionale che ha diretto pellicole molto diverse tra loro, spaziando dal fantasy storico all’horror ma restando sempre fedele a un’ottica visionaria, poetica che nasconde anche una certa predilezione per i mostri che lui identifica come un simbolo di potere e che sono quasi sempre i protagonisti dei suoi film. 

Guillermo Del Toro

Foto: il regista messicano Guillermo del Toro 

Un esempio di questa sua passione è data dal film “Il labirinto del Fauno”, una storia fantastica ambientata durante la guerra civile spagnola e in parte anche nel dopoguerra, due periodi storici molto amati dal regista e che utilizza spesso come sfondo delle sue opere e che narra delle avventure di una bambina e di un fauno, una figura appartenente alla mitologia che le spiega come in realtà lei sia la reincarnazione della figlia del Re del mondo sotterraneo e che per tornare nel suo regno dovrà affrontare molte prove, alcune delle quali terribili.

Oltre che dal mondo fantastico il regista è appassionato alla vita nel sottosuolo, ai suoi misteri oltre che dagli orologi e dai meccanismi che ne scandiscono i movimenti e che per lui sono una fonte di curiosità e mistero. Del Toro fa anche un ampio uso di effetti speciali grazie ad esperti del computer ma anche di trucco con una spiccata predilezione per l’uso del sangue di cui abbonda in molte scene dei suoi film horror ma sempre con una particolarità unica. 

L’ultimo suo lavoro è appunto “La forma dell’acqua” presentato nel 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia, un film unico, fuori dagli schemi come è tipico del regista ma con una morale importantissima, con un insegnamento profondo; l’accettazione della diversità. La trama narra di una ragazza affetta da mutismo che finisce per lavorare all'interno di un laboratorio del governo grazie all'aiuto di una sua cara amica che lavora con lei e nel quale vive una strana creatura all'interno di una cisterna dell’acqua e ben presto tra la ragazza e il mostro nascerà un rapporto d’amicizia che andrà via via rafforzandosi.

Scena Tratta Dal Film La Forma Dellacqua

Foto: frame del film "La forma dell'acqua"

Questa giovane condannata al silenzio e alla solitudine finisce per trovare nella creatura l’unico essere che può capirla e apprezzarla, un mostro solo all'apparenza perché è in realtà dotato di grande intelligenza e sensibilità, una creatura molto più empatica di tanti esseri umani, un legame che finirà per far innamorare la ragazza dell’essere e naturalmente sarà ricambiata. 

Sono due esseri diversi che si sentono emarginati dalla società e che vengono considerati quasi da evitare, guardati con sospetto e diffidenza, uno per il suo aspetto, l’altra per la sua disabilità, aspetti che invece permetteranno loro di avvicinarsi e innamorarsi perché per i protagonisti non si tratta di caratteristiche così orribili ma al contrario sono un valore aggiunto.

Bellissimo quindi vedere come un film sia in grado di raccontare e trattare un tema così delicato, facendolo con tatto e semplicità perché quello della diversità è un argomento tremendamente attuale, che fa soffrire e emargina molte persone perché esistono troppi pregiudizi, si tende a giudicare dalle apparenze quando invece bisognerebbe conoscere a fondo una persona, le sue fragilità, le sue debolezze e le sue differenze che a volte possono solo arricchirci.

Valentina Trebbi

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