L’iniziativa è stata organizzata per promuovere l'informazione ed i servizi per la prevenzione e la cura delle principali patologie femminili.
Il rapporto sulla salute delle donne in Europa pubblicato nel dicembre 2016 presenta un'istantanea della salute delle donne nella regione europea dell’OMS e discute sui fattori sociali, economici e ambientali che determinano la salute e il benessere delle donne. In particolare si concentra sull'impatto della discriminazione e gli stereotipi di genere e considera come i sistemi sanitari centrati sulle persone potrebbero rispondere alle esigenze delle donne delineando prospettive importanti per i quadri nazionali e internazionali che regolano la salute e il benessere delle donne in Europa. Le donne in Europa vivono una vita più lunga e più sana rispetto al resto del mondo e sono stati realizzati notevoli progressi in materia di parità di genere e di altri determinanti sociali, economici e ambientali della salute e del benessere delle donne.
I sistemi organizzati per la salute si stanno lentamente adattando per affrontare i problemi di salute delle donne al di là della riproduzione. Permangono comunque grandi disuguaglianze di salute tra le donne all'interno dei singoli Paesi e tra i diversi Paesi in Europa. L'aspettativa di vita delle donne in tutta la regione europea differisce fino a 15 anni, con alcuni gruppi di donne all'interno dei Paesi che continuano a essere più esposti e vulnerabili alle malattie e ad avere punteggi bassi relativi al benessere. Le cause di queste ingiustizie derivano dai determinanti di salute e di benessere delle donne e dal sistema salute in risposta ai bisogni delle donne. Le disuguaglianze, la discriminazione e gli stereotipi di genere sono importanti fattori sottostanti che influenzano i comportamenti e le pratiche che riguardano la salute delle donne per tutto il corso della vita. Al di là delle frontiere e delle differenze, possono essere rilevate alcune tendenze comuni in tutti i Paesi europei.
La popolazione sta invecchiando ma per molte donne, tuttavia, gli anni della vecchiaia sono spesso caratterizzati da problemi di salute o disabilità: le donne in Europa vivono in media 10 anni in cattiva salute. Le malattie cardiovascolari continuano a comprendere una parte importante del carico di malattia globale nelle donne e i tassi di malattia mentale sono in aumento in tutta la regione e in tutte le fasce di età. Sono inoltre preoccupanti gli alti livelli di depressione e ansia riscontrati tra le adolescenti in Europa. La violenza contro le donne rimane non solo una violazione dei diritti delle donne ma anche un grave problema di salute pubblica in tutti i Paesi della regione. Il benessere sta acquistando importanza come concetto e misura non solo di buona salute, ma anche di progresso della società generale.
Foto: tre generazioni di donne (www.ok-salute.it)
Sabato 22 aprile 2017, quindi, si è celebrata la Seconda Giornata Nazionale della salute della donna, promossa dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (ONDA), con l’obiettivo di promuovere l’informazione e i servizi per la prevenzione e la cura delle principali patologie femminili. Alla manifestazione hanno aderito 157 strutture ospedaliere italiane che hanno deciso di aprire le porte con il patrocinio di 22 società scientifiche e la collaborazione di FederFarma. Nella settimana dal 18 al 24 aprile saranno offerti gratuitamente alle donne visite, consulti ed esami strumentali, nonché saranno organizzati eventi informativi e varie attività.
Tredici le aree specialistiche al centro della Giornata: diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia, ginecologia e ostetricia, malattie e disturbi dell’apparato cardio-vascolare, malattie metaboliche dell’osso, medicina della riproduzione, neurologia, oncologia, psichiatria, reumatologia, senologia, sostegno alle donne vittime di violenza.
A proposito della Giornata, il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha detto: «Troppo spesso noi donne rinunciamo a curarci. La nostra quotidianità, scandita dal lavoro e dalla cura dei figli e della famiglia, dall’assistenza a genitori e parenti anziani, è considerata da molti studi come fonte di logoramento fisico e psicologico, tant’è vero che se le donne vivono di più, trascorrono gli ultimi anni della loro vita in condizioni di salute peggiori rispetto agli uomini.»
Foto: il Ministro della Salute Lorenzin e alcune testimonial (www.salute.gov.it)
La salute è il nostro bene più prezioso ed è a partire da questo presupposto che le donne devono essere incoraggiate ad informarsi sulle patologie più diffuse (quali sono, come prevenirle, come riconoscerle e affrontarle quando si manifestano). Alimentare conoscenza e sviluppare consapevolezza è un primo e fondamentale passo per tutelare la propria salute e compiere scelte adeguate per preservarla.
Il tema è di rilevanza strategica per il miglioramento dello stato di salute di tutti, perché tutelare la salute femminile significa, attraverso le donne, favorire la salute di un'intera famiglia e di tutta la collettività.
La tutela e la promozione della salute della donna costituiscono, anche, una misura della qualità, dell'efficacia e dell'equità dei sistemi sanitari in Europa.
Rita Rambelli
Riferimenti bibliografici:
The WHO Regional Office for Europe:
Women’s health and well-being in Europe: beyond the mortality advantage (2016)
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