Piccola guida alle mostre in città.
È di sicuro il linguaggio emergente di questa edizione di Arte Fiera tanto che la sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni, aprendo la kermesse, ha sottolineato quanto la fotografia fosse una forma d’arte da promuovere e valorizzare. Se già la fiera del contemporaneo che si tiene in questi giorni a Bologna ha dedicato una sezione intera a quelle che hanno chiamato “immagini in movimento”, la città non sta certo a guardare e nei programmi istituzionali e non compaiono diverse mostre da godersi durante il vorticoso passeggio da un evento all'altro.
Tra i progetti selezionati nel cartellone di Art City Bologna (articolo correlato su BNB: Arte Fiera, nel 2019 una kermesse tutta rinnovata) ha fatto discutere e sorridere al tempo stesso Bologna Portraits, la carrellata di ritratti ad opera di Jacopo Benassi. Curata da Antonio Grulli, la mostra ha inaugurato i sotterranei di Palazzo Bentivoglio. Il fotografo spezzino ha immortalato oltre cento personaggi, più o meno noti (emozionante lo scatto a Guido Elmi, storico produttore di Vasco Rossi scomparso nel 2017) incontrati nei suoi soggiorni a Bologna catturando con il suo flash gli aspetti più oscuri e crudi di ciascuno.
Oltre a essere un progetto espositivo, Bologna Portraits è anche un volume edito da Damiani che sarà presentato domenica 3 febbraio alle 15:00 (ingresso libero dalle 10:00 alle 20:00, fino a mezzanotte sabato 2/2, dal 4/2 al 31/3 su appuntamento 370/1249962 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). Quello che Geert Goiris ha nei confronti delle condizioni in cui versa il nostro pianeta è un approccio tragico e al contempo ottimista. In Terraforming Fantasies si vede un mondo quasi distopico, piuttosto cupo, in cui la presenza umana è pressoché assente. Il fotografo e videomaker belga visita con la sua macchina analogica luoghi remoti dandone una sua lettura.
Immagine: mostra #People foto di Pierluigi Molteni
L’allestimento, curato dall’architetto Kris Kimpe, è suggestivo: le immagini si vedono di volta in volta dal momento che le foto non si vedono mai tutte insieme. La mostra è allestita nel salone Banca di Bologna a Palazzo de’ Toschi in Piazza Minghetti 4/d (ingresso libero – fino al 24/2). Nella sala degli Incamminati della Pinacoteca delle Belle Arti (via Belle Arti 56) il protagonista è il gasometro di Bologna. Carlo Valsecchi ha scattato 14 fotografie che raccontano i lavori di bonifica e restauro promossi da Hera che ha curato il progetto dal titolo Bologna Gasometro M.A.N. n.3. La struttura cilindrica ben presente nell'immaginario dei bolognesi viene qui sezionata apparendo praticamente irriconoscibile (fino al 31 marzo – ingresso gratuito). Industrie e centri di ricerca.
L’obiettivo di Thomas Struth si è introdotto in luoghi spesso inaccessibili svelandoci il mondo della scienza e della tecnologia avanzata che potremo vedere in immagini di grande formato nella PhotoGallery del Mast in via della Speranza 49 fino al 22 aprile. L’artista sceglie proprio queste macchine per indagare la trasformazione della società contemporanea mostrandoci la complessità e la potenza insite nella loro complessità. Spazio Labo’ (Strada Maggiore 29) ospita On Love and Other Matters, l’autobiografia visiva di Richard Renaldi. Si tratta di un percorso intimo dell’artista che da oltre vent'anni compie una ricerca sul tema delle relazioni toccando temi come la famiglia, la vita delle comunità LGBT e la scoperta dell’Aids. A cura di Laura De Marco, fino al 15 marzo (ingresso libero).
È dedicato alla fotografia d’autore documentaria la QR Gallery in via Sant’Isaia 90 (Quadriportico del complesso monumentale ex Roncati). Lo spazio gestito dall’Associazione TerzoTropico ospita un’antologica del fotoreporter Luciano Nadalini: saranno esposte immagini provenienti dal suo archivio dichiarato recentemente in interesse storico dalla Soprintendenza che raccontano i conflitti del ‘900 (Iraq, Balcani, le lotte dei curdi e dei saharawi), le devastazioni ambientali e le condizioni di povertà di molti popoli (fino al 16/2 – ingresso gratuito). In tutto questo fermento si inseriscono le piccole mostre allestite in luoghi di socialità.
C’è Kiss&Ride di Nicola Casamassima tra i 33 giri del negozio di dischi Transformer (via Cesare Battisti 7). Il fotografo ha catturato con il suo iPhone una serie di baci nei frequenti viaggi che compie da Roma a Bologna per andare a trovare la propria fidanzata: scatti rubati che raccontano storie da immaginare (fino al 28/2 – ingresso libero). Usa Instagram come un taccuino l’architetto Pierluigi Molteni che porta la sua #People al Vanilia&Comics (via del Pratello 100). In mostra momenti cristallizzati che hanno colpito Molteni in giro per il mondo e nella sua città natale, Bologna: non solo persone ma anche luoghi, dettagli, texture di superfici che hanno meritato uno scatto e non solo uno sguardo fugace.
Immagine: mostra Publicittà foto di Guido Calamosca
A questa si aggiunge l’appendice #Places da Rouiballet-Officina Danza in via Galliera 77/ab (fino al 7/3, ingresso libero e domenica chiuso). All’osteria Tricheco in via Rialto 23/a si trovano i sei scatti in piccolo formato di Irene Fiestas. I want to be an artist too è una piccola personale dove la fotografa originaria di Madrid ma bolognese d’adozione ha cercato di riprodurre attraverso la fotografia una dimensione visiva fantastica o interiore (fino al 1/3). C’è da ridere invece a La Barra di via De’ Marchi 23: il locale sarà occupato da Bolowood, una carrellata di immagini dove Bologna incontra Hollywood per mano di Regina Lunelli Pancaldi che ha voluto prendere bonariamente in giro la nuova dimensione internazionale della città (ingresso libero, solo 1 e 2 febbraio).
E poi c’è una mostra diffusa che mira a stupire con incursioni artistiche chi ogni giorno vive lo spazio pubblico. Si tratta di Publicittà, l’azione di Serendippo che ha incastonato alle fermate del percorso Tper della line a 28 (quella che porta in Fiera) gli scatti di Maria Paola Landini che ritraendo i passi di una donna ha restituito con la macchina fotografica una sua personale allegoria della vita fatta di salite e discese, di corse e di soste. In Piazza Verdi invece lo scatto di Alessandro Ruggeri che vuole dare il senso dello “scendere in piazza”: una ragazza protesta contro il decreto sicurezza e cita casualmente “La Libertà che guida il Popolo” di Eugène Delacroix.
All’ingresso del parcheggio Apcoa in piazza VIII agosto sarà bello incontrare gli scatti di Sonia Romani “Siamo tutti fuori luogo”: un modo per rendere omaggio agli eroi del quotidiano che rifuggono qualsiasi forma di mascheramento (fino al 10/2, tutte le azioni qui http://agenda.comune.bologna.it/cultura/pubblicitta-2?fbclid=IwAR1aIv4TXcQqCIzglX1AsW5VmDLaG04RXUX-uBmhK7t3yf1pqFMFiJcD8Jg).
Giorgia Olivieri
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