Time in Jazz, 30 Edizioni del Festival diretto da Paolo Fresu

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Parte da Bologna il racconto della manifestazione che si terrà nel piccolo comune sardo di Berchidda dall’8 al 16 agosto 2017

Di musica e di terra. Sono questi i sapori di “Time in Jazz”, il Festival di Berchidda che comincia in questi giorni il racconto dei suoi trent’anni di vita proprio a Bologna. A legare la località sarda e la città c’è Paolo Fresu, musicista di fama internazionale bolognese di adozione ma nato in questo paesino sperduto che conta meno di tremila anime. Nato da un’idea di Fresu che nel 1988 scommise su un’intuizione scritta a macchina con una Lettera 32 delineando quello che per lui sarebbe dovuto essere un Festival Jazz, Berchidda è diventato un appuntamento irrinunciabile per i cultori di questo genere musicale e non solo. 

L’edizione numero 30 si terrà dall’8 al 16 agosto mantenendo invariate le caratteristiche che lo hanno reso grande: musica di qualità e legame strettissimo con un territorio a tratti ancora incontaminato. «Noi portiamo questa esperienza in luoghi inconsueti come le chiese di campagna, in mezzo alla natura, nei parchi o nei porti scoprendone delle potenzialità che non si vedono di solito» spiega Paolo Fresu «è un modo per mostrare quanto anche le “periferie” possano diventare centrali grazie alla musica». «La musica non è protagonista ma si divide in mille rivoli che si distribuiscono dappertutto» continua il direttore artistico «non c’è nessuna barriera tra le persone tanto che si può trovare un ministro che fa la fila insieme agli altri con il proprio vassoio e musicisti che arrivano da New York passeggiare tra greggi di pecore».

Foto Di Paolo Fresu Alla Presentazione Del Festival Time In Jazz


Tra i nomi che si possono leggere nel programma già parzialmente divulgato spiccano quello di Uri Caine, Andy Sheppard, Markus Stockhausen e tra gli italiani Gianluca Petrella, Enrico Zanisi e anche Gaetano Curreri. «Abbiamo piantato un seme che è cresciuto nel tempo che ha offerto l’opportunità di guardare il mondo da un altro punto di vista» dice Fresu parlando della sua creatura che ogni anno deve anche fare quadrare i conti «vorremmo andare avanti spediti pensando alla musica non alla sopravvivenza della stessa». 

Per chi volesse un assaggio di Time in Jazz, questa sera, giovedì 23 marzo, all’Unipol Auditorium di Bologna (via Stalingrado 37) l’appuntamento inizia alle 19:15 con la visione delle immagini del regista Gianfranco Cabiddu e la performance della danzatrice Elena Annovi, prosegue con un incontro che vedrà presenti in sala tra gli altri, il Ministro Dario Franceschini, il Sindaco Virginio Merola, Pierluigi Stefanini Presidente del Gruppo Unipol e lo scrittore Marcello Fois per concludersi con il concerto di Paolo Fresu che dismette i panni da direttore artistico e imbraccia la sua tromba per suonare con il collega Daniele di Bonaventura. (Ingresso gratuito ad esaurimento posti). 

Dopo Bologna il racconto del Festival proseguirà sabato 24 marzo a Roma all’Auditorium della Musica e a Milano all’Auditorium Lattuada ma altre tappe sono in via di definizione.
Tutte le info: www.timeinjazz.it

 Giorgia Olivieri

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