Il Conservatorio Martini porta a Bologna il Libro Secondo della fondamentale opera di J.S. Bach.
A un anno dalla prima tappa del “Clavicembalo ben temperato tour” che toccò Bologna, Forlimpopoli e Cesena, arriva nella capitale emiliana il secondo evento curato dallo stimato musicologo e compositore Mario Ruffini, coincidente col Libro Secondo della grande opera bachiana. Primo appuntamento sabato 20 maggio 2017 alle ore 16:00 nella Sala Bossi del Conservatorio G.B. Martini e replica venerdì 9 giugno 2017 alle ore 10:00 alla Casa Circondariale Dozza.
Il “Clavicembalo ben temperato” è una raccolta di tre libri d’esercizi e studi scritti da J.S. Bach per “strumento a tastiera”, dunque non limitato al clavicembalo. Non inganni il fine didattico dell’opera: come spesso accadde nella storia della musica classica, queste ventiquattro coppie di preludi e fughe hanno grande valore anche artistico, in quanto piena manifestazione dell’atteggiamento compositivo di Bach nei confronti dello strumento.
Ma cos’è il clavicembalo? E perché “ben temperato”?
Il clavicembalo è uno dei tanti precursori del pianoforte, sicuramente il più famoso e utilizzato specialmente all’epoca di Bach. La principale differenza col pianoforte è riassunta proprio dal nome di quest’ultimo: mentre lo strumento moderno è in grado di suonare “piano” o “forte” a seconda della pressione del dito sul tasto e dunque della forza con cui il martello tocca la relativa corda (un sistema simile a quello della macchina da scrivere per intenderci), il clavicembalo pizzica la corda e di conseguenza ha un suono sempre omogeneo e chiaramente riconoscibile per il suo colore “metallico”.

Il temperamento indica, invece, un sistema di accordatura dello strumento: il sistema moderno è chiamato “temperamento equabile”, poiché gli intervalli tra ottave sono uguali tra loro, mentre al tempo di Bach era definito "buon temperamento" qualsiasi sistema che permettesse di suonare in tutte le tonalità, in contrasto con il “temperamento mesotonico” in voga nel Rinascimento e ancora presente nel Barocco che si fondava un principio simile a quello pitagorico alla ricerca di un’intonazione naturale.
Le ventiquattro coppie di preludi e fughe bachiane saranno eseguite dagli studenti del Conservatorio bolognese come segue:
1. Do magg. BWV 870 eseguito da Federico Augelli
2. Do min. BWV 871, Chiara Giacomelli
3. Do# magg. BWV 872, Giovanna Barberio
4. Do# min. BWV 873, Isabella Ricci
5. Re magg. BWV 874, Tommaso Filippi
6. Re min. BWV 875, Camilla Marabini
7. Mib magg. BWV 876, Pei Pei
8. Mib min. BWV 877, Elena Cazzato
9. Mi magg. BWV 878, Silvia Turchetti
10. Mi min. BWV 879, Pinar Tahiroglu
11. Fa magg. BWV 880, Saverio Cigarini
12. Fa min. BWV 881, Matilde Bianchi
13. Fa# magg. BWV 882, Erik A. Indricchio
14. Fa# min. BWV 883, Diletta Pompei
15. Sol magg. BWV 884, Huang Jiewei
16. Sol min. BWV 885, Alessandro Artese
17. Lab magg. BWV 886, Maria Bilotto
18. Sol# min. BWV 887, Elena Zanotti
19. La magg. BWV 888, Lorenzo Capostagno
20. La min. BWV 889, Nicola Parisi
21. Sib magg. BWV 890, Tommaso Filippi
22. Sib min. BWV 891, Alessandra Esposito
23. Si magg. BWV 892, Lin De
24. Si min. BWV 893, Gabriele Draghetti
Christian Tugnoli
Per maggiori informazioni:
Conservatorio “G.B. Martini”
Piazza Rossini, 2 – Bologna
20 maggio 2017 ore 16:00
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